Cosa vedere a Orgosolo, il borgo dei murales nel cuore della Barbagia: storia, informazioni utili, cosa vedere e dove dormire. La guida completa.

C’è una Sardegna che non ti aspetti, nell’entroterra montano Nuorese, in Barbagia.

Una Sardegna fatta di folclore, tradizioni, arti e antichi mestieri, sapori genuini e squisiti, di ritorno alla Terra.

E di calda, gentile, sincera e amabile accoglienza.

Orgosolo è un borgo di quattromila abitanti incastonato tra le montagne della Barbagia, patria del canto a tenore e Patrimonio dell’Umanità Unesco. Tra vicoli e viuzze che s’intrecciano, le mura degli edifici mostrano con vanto la street art del borgo e sin da subito ne è chiara l’attribuzione: Orgosolo è, per antonomasia, il borgo dei murales.

E non si tratta di murales dipinti per pura forma d’arte -anche-, ma questi celano il racconto di una storia Orgolese prima e globale poi, che solo chi vuol leggerlo attentamente saprà riconoscere tra le forme ed i colori.

Durante il nostro viaggio in Sardegna di due settimane abbiamo voluto esplorare la Barbagia e scoprire il vero significato dei murales di Orgosolo, appurando quanto questi costituiscano vere e proprie grida di rivolta e di appartenenza alla propria terra da parte degli Orgolesi.

In questo articolo voglio parlarti di cosa fare e cosa vedere ad Orgosolo.

Buona lettura!

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Cosa vedere a Orgosolo, il borgo dei murales nel cuore della Barbagia

I murales di Orgosolo.

I murales di Orgosolo non sono soltanto una pura forma d’arte per abbellire il borgo. Tutt’altro.

I murales di Orgosolo hanno radici ben più antiche, in una storia di dolore e sofferenza, rabbia e paura, una storia che soltanto grazie al forte e radicato spirito di appartenenza si è risolta nel migliore dei modi, con una lotta pacifica e senza sangue. Orgosolo è il racconto di una terra che stava per essere espropriata ai pastori, per esser data in pasto a basi militari. Nel 1969 sui muri del paese venne affisso dalle autorità un avviso in cui si invitavano i pastori che operavano nella zona di Pratobello di trasferire il bestiame altrove perché, per due mesi, quell’area sarebbe stata adibita a poligono di tiro e di addestramento dell’Esercito Italiano.

Fu allora che più di tremila cittadini di Orgosolo iniziarono l’occupazione dei campi nella località di Pratobello. Dopo alcuni giorni di occupazione, nei quali non si verificò alcun episodio di violenza, l’esercito si ritirò. Orgosolo è la storia di una rivolta popolare solidale che ha vinto sul sistema.

Immagina quanto siano, dunque, patriottici questi murales. Sembra di leggere la narrazione degli eventi tra i vicoli. “Concimi, non proiettili!”, gridavano a Pratobello. Nel 1975 è stato proprio un professore di storia dell’arte, Francesco del Casino, con i suoi allievi, a voler iniziare ad imbrattare le mura con la storia orgolese che in seguito hanno cominciato ad affrontare anche denunce sociali e politiche, con omaggi a personaggi della storia e del borgo stesso, con riferimenti a fatti storici accaduti.

Per conoscere la vera storia dei murales non basta addentrarsi tra i vicoli da soli. A noi l’ha raccontata Peppino, orgolese DOC, mentre giravamo tra i saliscendi del borgo con il suo simpatico ape calessino. Peppino ci ha sia illustrato la storia dei principali murales di Orgosolo che tradotto alcune frasi in sardo che vedevamo dipinte sulle mura. Il giro in ape calessino è formativo e divertente. Puoi chiamare Peppino al numero 320/6004090 per prenotare la tua visita.

Cosa vedere a Orgosolo, il borgo dei murales nel cuore della Barbagia
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Cosa vedere a Orgosolo, il borgo dei murales nel cuore della Barbagia

Cosa vedere e cosa fare ad Orgosolo oltre ai murales.

Nonostante il paese sia piccolo, ad Orgosolo ci sono parecchie cose da fare e da vedere oltre ai murales.

Per una sosta saporita, genuina e tipica locale a chilometro zero, Il Cortile del Formaggio saprà come soddisfare i palati più esigenti con una degustazione di vari tipi di pecorino e con il locale Fiore Sardo.

Lo shop è inserito in un vero e proprio cortile gremito di piante, dove potrai guardare alcune fotografie antiche riguardanti la produzione del formaggio e conoscere la storia del Fiore Sardo. Se sarai fortunato potrai anche conoscere Pasquale e Gianfranco Podda, i produttori di queste bontà. Il Cortile del Formaggio è la prova eclatante di come quella terra che volevano strappare ai pastori possa produrre delizie apprezzate in tutto il mondo. Una rivincita.

Una sosta molto insolita e curiosa è il Museo del Baco da Seta di Maria Corda, Tramas de Seda.

A Orgosolo difatti, si tramanda da tempo immemore una tradizione antichissima, la bachicoltura, un’attività scomparsa quasi ovunque ma che nel paese barbaricino ancora resiste e si tramanda. Il baco da seta, chiamato in dialetto orgolese “Su Ermeddu”, viene allevato al fine di ricavare la seta usata per la realizzazione del copricapo femminile del costume tipico locale. Nel museo il baco da seta viene trasformato in oggetti ornamentali o in capi di abbigliamento. Per prenotare la tua visita puoi chiamare il numero 320 8904615.

Una delle esperienze più belle, folcloristiche e avventurose è sicuramente l’escursione in 4×4 al Supramonte. Un’indimenticabile esperienza off road con Martino Pira, guida regionale, e suo figlio Michele, responsabile delle escursioni e guida, sulle strade più impervie e panoramiche del Supramonte che ti permetterà di raggiungere i luoghi più remoti di questo monte, tra la magia dei millenari siti nuragici, la maestosità dei canyon e delle doline carsiche tra i più grandi d’Europa, e la storia degli antichi ovili di montagna.

E’ possibile anche associare anche il trekking con gli asini ed il pranzo con i pastori assaporando le deliziose pietanze agropastorali ed il vino cannonau all’ombra di lecci secolari. Puoi trovare più informazioni sul sito di Montes Orgosolo.

Cosa vedere a Orgosolo, il borgo dei murales nel cuore della Barbagia
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Dove dormire ad Orgosolo.

La Locanda di Dandana è una deliziosa locanda a due passi dal centro di Orgosolo, tutta nuova e rifinita, che profuma di fiori. Un luogo dall’accoglienza e dalla pulizia impeccabili, un luogo che sa’ di caldo, di famiglia, di amore.

Sulle mura, sia nei luoghi comuni che nelle camere, sono dipinte le poesie dedicate alla Sardegna. E dalla finestra, il Supramonte saggio e silente se ne sta a guardare il borgo. La colazione è ricca, presso il Bar di Dandana appena vicino la locanda.

Puoi chiamare Dandana al numero 329/8593539 per prenotare il tuo soggiorno.

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Buon viaggio in Sardegna!

Liz

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Autore

Liz, un cuore zingaro ed un’anima zen. Vagabondo nel Mondo da anni in cerca dell’autenticità dei luoghi e dei popoli, ma nonostante tutto amo la mia calda Puglia. Content creator, web writer, storyteller. Viaggio con Marcello, compagno d'avventure, ed i piccoli India e Tiago, i nostri figli.

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