San Teodoro: cosa vedere, dove dormire, dove mangiare e le spiagge più belle da vivere in questa meravigliosa località della Gallura in Sardegna. Guida completa.

Santu Tiadòru, così la chiamano in sardo.

San Teodoro è una delle località della Gallura più conosciute e più rinomate in Sardegna, sia per il suo splendido mare cristallino abbracciato da una ricca e folta macchia mediterranea che per la sua vita notturna molto attiva.

Nonostante non frequentassimo molto i luoghi troppo affollati e troppo turistici, durante il nostro viaggio in Sardegna di due settimane abbiamo deciso di fare un giretto anche qui per viverci le sue spiagge e per curiosare per le vie del borgo.

E devo dire che San Teodoro non ci ha affatto delusi, anzi. Basta scavare nella sua storia per capire che quel che oggi sembra una località che vive solo d’estate affonda le radici in un’epoca molto lontana, addirittura preistorica.

In questo articolo voglio parlarti di cosa vedere a San Teodoro, cosa fare, dove dormire, dove mangiare e le spiagge più belle da non perdere.

Buona lettura!

San Teodoro, cosa vedere e le spiagge più belle

San Teodoro, un po’ di storia.

Come ti ho anticipato, la storia di San Teodoro risale addirittura alla preistoria.

Nel territorio teodorino sono stati ritrovati reperti di età nuragica e prenuragica, tra cui il nuraghe Lu Naracu ed il nuraghe Naracheddu. Inoltre è stato rinvenuto anche un documento risalente al 3* secolo d.C., l’Itinerarium Antonianum, che attesta l’esistenza di un villaggio romano nella vicina località di Coclearia. Tutti i reperti romani ritrovati in località teodorina sono conservati presso il Museo del Mare, nel centro città.

Fino al sedicesimo secolo non vi sono tracce storiche conclamate, epoca nella quale San Teodoro assieme ad altri comuni oggi presenti sul territorio gallurese (come Budoni) fece parte di un territorio boscoso e spopolato, meta dei pastori e della loro transumanza, e le cale erano la “casa” delle navi barbaresche. Questo territorio era proprietà del feudalesimo ottenuto con la conquista dell’isola da parte degli aragonesi.

Liberatasi dal feudalesimo nell’Ottocento, San Teodoro rimase dapprima accorpata al comune di Posada, poi divenne autonoma. Oggi, San Teodoro è un borgo di circa cinquemila abitanti, meta estiva incondizionata di tanti turisti.

Cosa vedere a San Teodoro e le spiagge più belle.

Prima di dedicarti alle meravigliose spiagge di San Teodoro, scopri la sua antica storia visitando il Museo del Mare.

Il Museo del Mare ospita reperti archeologici che abbracciano la preistoria, il periodo romano, il periodo medievale sino all’età moderna. Anfore, monete, gioielli, macine, ceramiche da cucina raccontano la storia del territorio gallurese in una ordinata esposizione museale. Il Museo del Mare è aperto il lunedi, mercoledi e venerdi dalle 9 alle 13, il martedi e giovedi dalle 16 alle 20. Per la prenotazione puoi chiamare il numero +39 0784 866180.

Una passeggiata nel borgo è d’obbligo, soprattutto se al calar del sole, per curiosare tra le vetrine e tra le botteghe.

Una chicca? Vicino Piazza Gallura, ogni sera si tiene un mercatino dove prendono parte artisti e artigiani, molto particolare. Ti consiglio anche di assaggiare il buonissimo bombolone e le seadas preparate dalla pasticceria Cerica – Dolci di Casa Mia: ti leccherai i baffi e non te ne dimenticherai facilmente!

Antistante alla spiaggia di La Cinta vi è la riserva naturale protetta dove poter avvistare i fenicotteri.

Poi vi sono le spiagge di San Teodoro, la vera e propria bellezza di questo posto. Noi ci siamo divertiti a girarne quante più possibili, sono tutte diverse e ognuna ha una sua peculiarità.

  • La Cinta è la spiaggia più lunga di San Teodoro, con i suoi tre chilometri di dune e la spiaggia costituita da sabbia fine e da un mare da paura. E’ vicinissima al centro del borgo.
  • Cala Brandinchi è soprannominata la piccola Thaiti per la sua smisurata bellezza. Una pineta folta e fresca lascia spazio ad una spiaggia dal tenore esotico costituita da finissima sabbia bianchissima che contrasta in maniera spettacolare con i colori trasparenti delle acque.
  • Capo Coda Cavallo è una tranquilla caletta posta dinanzi alle isolette di Molara e Tavolara, da cui ammirare splendidi tramonti. Ti consiglio di noleggiare un gommone e di recarti anche sulle isole di fronte!
  • L’Isuledda è a dir poco spettacolare. Una striscia di sabbia separata dal mare e da dune di sabbia che sconfinano in uno stagno. Colori assurdi!
  • Cala d’Ambra, nota in passato anche come Lu Calboni (“il carbone”) perché ai primi del Novecento luogo d’imbarco del carbone ricavato dalle foreste locali.
  • La Punta di l’àldia (punta della guardia), nota in passato anche come Punta Zapatìnu.
  • Lu Impostu, una cala dove l’oleandro e la mimosa fanno da cornice ad un mare divino.
  • Porto Ottiolu è una spiaggia molto apprezzata dai locali.

    Tavolara – San Teodoro, cosa vedere e le spiagge più belle

Dove mangiare piatti tipici sardi a San Teodoro.

Quello che sto per consigliarti meriterebbe un articolo a parte.

Durante il nostro soggiorno a San Teodoro, io e Marcello volevamo mangiare qualcosa di locale, ad un buon rapporto qualità prezzo, magari anche in un posto tipico. Non volevamo il solito ristorante per turisti.

Facendo delle ricerche abbiamo scovato L’agriturismo Li Mori, un agriturismo vicinissimo al borgo. Cos’ha di speciale? Beh.

E se ti dicessi che abbiamo cenato in un antico pinnacolo, accolti e serviti da donne in abiti tipici sardi, mangiando solo pietanze tipiche locali? Sì. Proprio così! Il pinnacolo è una struttura tipicamente pastorale a forma circolare, con il tetto in travi di legno e paglia. I pinnacoli tutt’ora sono in uso in zone estreme della Sardegna, come i monti della Barbagia.

Vi è solo un orario per entrare, le 20.30: la campana suona e richiama tutti i partecipanti al convivio. Il menu è fisso, ma, ti assicuro, è davvero tanto abbondante. Si mangiano solo piatti tipici sardi con prodotti a chilometro zero, dal porcetto con patate alla fregola con verdure, dagli gnocchetti sardi al pane carasau con ricotta, miele e mentuccia, al vino cannonau, alle seadas, a tanto tanto mirto finale. Il prezzo è onestissimo.

Oltre al deliziosissimo cibo, di fronte al pinnacolo vi è una stanza-museo dove sono raccolti antichi attrezzi da lavoro e antichi oggetti di utilizzo quotidiano.

Dove dormire a San Teodoro.

Per il nostro soggiorno a San Teodoro abbiamo optato per un B&B, in quanto prediligiamo il rapporto con i local e crediamo che questa sia una buona soluzione per incontrarne qualcuno che sappia anche parlarci del posto. E così è stato.

Siamo stati al B&B Il Quadrifoglio, un’oasi di pace alle porte della città. Un giardino ben curato ci ha accolti, le stanze moderne e pulite hanno accompagnato il nostro riposo. Al mattino abbiamo fatto colazione in giardino, con croissant, yogurt, muesli e cereali, frutta, salumi e formaggi locali. Inoltre, il B&B mette a disposizione sia una navetta aeroportuale che il noleggio bici gratuito. A trecento metri, vi è la fermata del Beach bus di San Teodoro che porta in tutte le spiagge.

Ci siamo trovati benissimo e te lo consiglio vivamente.

B&B Il Quadrifoglio – San Teodoro, cosa vedere e le spiagge più belle
B&B Il Quadrifoglio – San Teodoro, cosa vedere e le spiagge più belle

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Buon viaggio in Sardegna!

Liz

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Autore

Liz, cuore zingaro, anima zen. Travel content creator, web writer, SMM. Vagabondo nel Mondo, racconto luoghi e itinerari, ma racconto anche le mie radici, la mia Puglia, che amo. Viaggio con il mio compagno Marcello ed i piccoli India, Tiago e Ambra, i nostri figli. Credo fortemente che il viaggio e la natura siano per loro la migliore scuola senza mura in assoluto. Siamo wild & eco-friendly!

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