Cosa vedere a Procida, guida completa all’isola: cosa non perdere , come arrivare, come muoversi, consigli e informazioni utili.

La luce azzurrina del pc si posa calda sulla scrivania della mia stanza, fuori, durante una sera di Marzo come tante, la pioggia tintinna ritmica sulla finestra e guizza sul vetro come i miei pensieri fanno con le prossime mete di viaggio. Un’unica immagine si staglia nella mente, il mare.

Che voglia di respirare il suo profumo, che voglia di perdermi nei suoi lunghi orizzonti.

Per il mio viaggio non mi accontento di una città sulla costa, questa volta voglio starci in mezzo ed esserne circondata. Di colpo il boato di un tuono lontano mi ridesta dal sogno e decisa batto sulla tastiera un nome che da tempo cercava di venir fuori: PROCIDA.

Dal suono così epico e lontano, sembra il nome di una magnifica donna greca, un personaggio inventato della mia personale Iliade. Prendo contatti con Nico Muro, responsabile del portale VisitProcida, e chi meglio di lui saprebbe indirizzarci verso la meraviglia che cela quest’isola? E allora colgo l’occasione per scrivere di lei oggi, parlandovene e consigliandovi cosa vedere nella meravigliosa Procida.

Pochi giorni dopo, mentre il traghetto naviga saggio sull’acqua, respirando un indomito vento profumato mi emoziono nel vedere Marina Grande, quella che sembra la sagoma di una donna addormentata nell’azzurro del mare: Procida, arriviamo.

Io e Marcello veniamo accolti da colui che successivamente verrà ribattezzato l’orso buono dell’isola: Salvatore Scotto di Rinaldi, un omaccione tanto grande quanto generoso, di grande gentilezza ed amante folle della sua donna isola. Ci fermiamo per un caffè di benvenuto, una leggera pioggia rende molto nostalgico il nostro arrivo su quest’isola dove sembra di entrare in una nuova dimensione con il tempo fermo agli anni della dolce vita. Salvatore, socio di Gioia Apartments, comincia subito a parlarci delle bellezze che visiteremo durante il soggiorno.

Cosa vedere a Procida: scopri i luoghi ed i punti d’interesse!

L’isola è il frutto dell’eruzione di ben quattro vulcani, le loro bocche sono ben riconoscibili e formano le principali spiagge di Procida: la perennemente soleggiata spiaggia del Ciraccio e la suggestiva spiaggia della Chiaia sono solo alcune tra le più famose.

Con la sua piccola auto sfrecciamo su e giù per le strette stradine che la attraversano, in pochi minuti saltiamo tra le varie grancìe dell’Olmo, Chiaiolella, Santa Margherita e le altre contrade che la compongono.

I giardini verdeggianti si susseguono ai  brillanti limoneti che luccicano nelle ultime ore della giornata, qui il turismo non è di massa, non ci sono gli enormi hotel bianchi che sfigurano e profanano i luoghi simbolo, la gente è autentica con le rughe profonde e gli occhi scintillanti del mare che portano dentro.

Visitare Procida, la guida – Veduta da Santa Margherita, Procida.
Visitare Procida, la guida – La selvaggia isola di Vivara è collegata a terraferma da un ponticello.
Visitare Procida, la guida – Punta Solchiaro, Procida.

Visitiamo le innumerevoli terrazze dalle quali si gode di bellissimi panorami.

A seconda delle loro posizioni sull’isola, cambiano gli scenari.

A Sud, dalla terrazza di Punta Solchiaro, il Vesuvio ci osserva maestoso e saggio mentre da Santa Margherita, oltre l’oasi naturale protetta della piccola e selvaggia isola di Vivara, il mare aperto lascia spazio alla mente ed è semplice perdersi nel suo infinito orizzonte;

dirigendoci a Punta Serra, ad Ovest dell’isola, ci tuffiamo nei colori sanguigni del tramonto Procidano, ed è difficile esprimere la struggente magnificenza delle sue tonalità.

Dalla grancìa di Terra Murata, il borgo più antico di epoca medioevale, si domina quello che è il principio del golfo di Napoli. Rimaniamo esterrefatti dalle fortificazioni medievali qui presenti.

Un non-luogo particolare, Palazzo d’Avalos, ci segnerà per sempre.

Palazzo d’Avalos – Visitare Procida, la guida

Palazzo d’Avalos è un edificio cinquecentesco a picco sul mare, voluto dalla famiglia d’Avalos, allora governatrice dell’isola fino al 1700. Nel 1830, da Palazzo Reale viene convertito a cittadella carceraria fino al 1988.

Un luogo decadente, abbandonato, arrugginito dal tempo e dalla brezza del mare che lo incornicia. All’interno, percepivamo il dolore, la tristezza che aleggiava tra i detenuti in quelle camerate spoglie, con le finestre a sbarre affacciate sull’infinito mare: il simbolo assoluto di una libertà negata.

Un luogo di sofferenza, tra rimanenze di abiti, scarpe, registri delle presenze, rotoloni di lino e minuscole stanze vigilate ove vi era solo uno spioncino piccolo sulla porta per controllare il detenuto.

La visita del Palazzo d’Avalos è prenotabile attraverso il sito del Comune di Procida almeno 48 ore prima.

Resti di rotoli di lino. Palazzo d’Avalos, Procida –  Visitare Procida, la guida
Resti dei registri delle visite dei parenti. Palazzo d’Avalos, Procida –  Visitare Procida, la guida

Poi, abbiamo conosciuto l’incanto del tempo immutato scendendo le gradinate per Marina di Corricella: il borgo di pescatori più antico dell’isola, ove le reti giacciono immobili sulla banchina, rendendosi cornice di un quadro suggestivo ove le case variopinte disposte a terrazzamento costituiscono il soggetto principale.

Le imbarcazioni in legno, le facciate degli edifici dai colori pastello, i pescatori intenti a ricucire le reti, la spuma di mare che s’infrange sugli scogli. Non a caso scelta anche come set cinematografico per Il Postino di Massimo Troisi.

Non un turista, avevamo l’ammaliante poesia di Marina di Corricella tutta per noi, e ce la siamo respirata a pieni polmoni. Sazi di cotanta bellezza incontaminata, passeggiamo verso Piazza Olmo, luogo centrale ove qualsiasi punto dell’isola è raggiungibile a piedi in una distanza massima di 1,5km, ed è in un vicolo di questa piazza che abbiamo scelto di soggiornare.

Marina di Corricella – Visitare Procida, la guida
Marina di Corricella – Visitare Procida, la guida
Marina di Corricella – Visitare Procida, la guida

Dove dormire a Procida?

Per il nostro soggiorno abbiamo optato per un grazioso appartamento tra i tanti splendidi proposti da Gioia 13, qui la sobrietà, l’eleganza ed il buon gusto si uniscono alla loro posizione strategica.

Luogo ideale sia per coppie che per famiglie, la struttura è completamente ristrutturata, ed una superba terrazza tutta per noi ci da il benvenuto.

Interni di Gioia13. Procida.
Terrazza del Gioia13. Procida.

Dove mangiare a Procida?

Il buon Giacomo ci accoglie nel suo cosiddetto ristorante “nazional-popolare”, il suo sorriso sarà una costante di tutta la serata.

L’Agave è in continua attività da 15 anni, situato sul lungomare della grancìa di Ciracciello,  è per lo più frequentato dai procidani, qui il nostro simpatico amico ci delizia con alcune bottiglie di vino locale non filtrato ottenuto esclusivamente dall’ultima varietà d’uva presente ancora sull’isola, la Biancolella.

Ci confessa che a settant’anni suonati (non lo indovinereste mai) riesce ancora a farsi a nuoto il giro dell’isola e tra le tante curiosità e storie che ci racconta assaggiamo strepitose prelibatezze: la Liatina, maialino procidano in gelatina e aceto,una vera leccornia; i Calzoncini o Ripioncini, fritture farcite con friarielli locali e mozzarella; dolci e saporite verdure del suo giardino fritte in pastella.

Tutto è coltivato dalla sua famiglia, i suoi due figli ci mettono passione e competenza e questa incredibile esperienza gastronomica continua con portate di spaghetti ai calamaretti freschi e profumati; gnocchetti di patata con vongole e mandorle; pennette al sugo di coniglio; baccalà con contorno di verdure e frittura di manfroni pescati in giornata da suo figlio Gigi. Per terminare ci viene servito il dolce della casa che assomiglia ad una torta sfogliata, da perder la testa tanta la sua bontà e non poteva mancare il Limoncello di Procida della signora Luisa.

Ci viene offerto del vero nettare di limone  prodotto dall’azienda Lubrano Lavadera, vincitrice di svariati riconoscimenti, frutto di una ricetta antica ed immutata da sempre.  Al di là dell’ottimo cibo e della scoperta gastronomica delle prelibatezze procidane ci portiamo dentro l’immensa gentilezza e la coinvolgente simpatia delle persone conosciute. Quando visiterete Procida vi prego di non perdervi questa grande esperienza.

Indirizzo: Lungomare Cristoforo Colombo, 13.

Spaghettata di calamaretti. L’Agave, Procida.

Come arrivare a Procida?

Per raggiungere Procida da Napoli abbiamo consultato il web, ed alcune delle piattaforme più note per capire quali possano essere le migliori offerte tra traghetti e aliscafi. Fate attenzione alla differenza tra i due: i traghetti partono da Porta di Massa, nel porto di Napoli.

Gli aliscafi partono dal Molo Beverello, circa 800mt dopo il porto (alle spalle del Maschio Angioino). Il prezzo varia a seconda del mezzo scelto, ma di solito non supera i 12€ a testa, a tratta.

Veduta di Marina di Corricella dalla terrazza di Palazzo d’Avalos. Procida.

Stai organizzando un viaggio in Campania? Non perderti questi articoli:

Buon viaggio!

Liz

*  *  *  *  *

Segui le nostre avventure su Instagram, in Italia e nel Mondo!

Autore

Liz, un cuore zingaro ed un’anima zen. Vagabondo nel Mondo da anni in cerca dell’autenticità dei luoghi e dei popoli, ma nonostante tutto amo la mia calda Puglia. Content creator, web writer, storyteller. Viaggio con Marcello, compagno d'avventure, ed i piccoli India e Tiago, i nostri figli.

5 Comments

  1. È bellissima! Prendo nota di tutto e appena posso parto con la famiglia !

  2. Che meraviglia Procida, un posto veramente interessante, da visitare assolutamente.

  3. Mi manca Procida nella lista dei posti da visitare, ma avendo in mente di far una bella visita a Napoli di più di qualche giorno è da aggiungere!

  4. non ho mai avuto l’occasione di visitare questo meraviglioso luogo, immagini suggestive, colori fantastici complimenti

    • Annalisa De Chirico Reply

      Ciao Sheila, ti auguro di visitarlo presto e di goderne quanto più ne puoi. 😘

Reply To Annalisa De Chirico Cancel Reply

Inserisci il codice di verifica: *