Visitare gli scavi di Ercolano, la guida: le info utili per la visita al parco archeologico, biglietti con guida turistica da Napoli.

Una  temperata giornata di metà febbraio ci ha accompagnati in visita ad Ercolano, in una vera e propria passeggiata nella storia.

La leggenda narra che questa città deve il nome ad Ercole, l’eroe greco che la fondò, e che la definì indistruttibile dinanzi alla forza e alle fatiche impiegate per costruirla.

Un bel giorno però, nel 79 d.C., il Vesuvio eruttò, seppellendo tutto quanto. Noncurante delle forze e delle fatiche di Ercole. Inghiottì con lava, cenere, fango e lapilli strade, abitazioni, oggetti, persone delle città romane di Ercolano, Pompei, Oplontis e Stabia.

Una vera strage. Sepolta e dimenticata per secoli.

In questo post voglio darvi qualche informazione per visitare gli scavi di Ercolano. Se siete a Napoli e non siete automuniti vi consiglio l’escursione agli scavi di Ercolano con partenza da Napoli e con guida turistica e pick up dal vostro hotel.

Visitare il Parco Archeologico di Ercolano, la guida
Visitare il Parco Archeologico di Ercolano, la guida
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Visita ad Ercolano: la storia degli scavi.

Circa millesettecento anni dopo, il Principe di Lorena Elbeuf ordinò la realizzazione di un pozzo nella villa di sua proprietà nelle campagne di Portici.

Dagli scavi emersero dapprima resti di marmo pregiato, appartenenti al teatro romano.

Gli scavi poi continuarono per ordine del Re di Napoli Carlo di Borbone per tutto il 18° ed il 19° secolo, portando alla luce oggetti di vita quotidiana e armi, resti di templi, opere d’arte, la basilica, la Villa dei Papiri (ancora in parte inesplorata) con i suoi oltre 1700 preziosi papiri in greco e latino. E scoprendo che l’antica Ercolano giaceva sotto quindici metri di profondità.

La città sovrastante Ercolano in cui si scavava, si chiamava Resina. Dal 1969 la città ha ripreso il nome di Ercolano, per celebrare Hercolaneum, l’antica città romana ritrovata. Solo 4 dei 20 ettari sono attualmente stati scavati.

Grazie al perfetto stato di conservazione, sia il parco archeologico di Pompei che quello di Ercolano rappresentano l’immagine chiara della struttura urbanistica delle città romane.

Oggi, entrambi sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

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Visita ad Ercolano: la città.

La città di Ercolano era sicuramente più piccola di Pompei.

La visita difatti risulta più breve e meno dispersiva.

Architettonicamente, inoltre, appare meglio conservata rispetto a Pompei in quanto fu seppellita da colate di fango bollente anziché da ceneri, quindi la coltre piroclastica favorì una migliore sua conservazione.

Dagli studi degli archeologi, Ercolano risulta una città residenziale, di villeggiatura. Difatti non presenta un foro romano. E’ suddivisa in sei insule (isolati), due decumani (massimo ed inferiore) e tre cardini (3°, 4°, 5°).

E’ stato molto emozionante passeggiare sulla pavimentazione antica secoli e secoli, per le strade lastricate. M’immaginavo come fosse vivere a quei tempi.

Entravo con curiosità nelle abitazioni, giravo tra le stanze, e mi piaceva guardarmi intorno, ammirare i pavimenti, gli affreschi ed il soffitto nelle grandi corti dei palazzi.

Di particolare fascino sono la Casa d’Argo, la Casa dello Scheletro, la Casa dell’Albergo sul terzo cardine. Ancor più particolari le terme, suddivise in femminili e maschili: la pietra lavorata, il pavimento a mosaico completamente illeso e gli ambienti grandi ci hanno lasciati stupefatti.

Sul quarto cardine, di notevole importanza sono la Casa dell’Atrio a Mosaico, la Casa Sannitica e la Casa di Nettuno e Anfitrite (qui i mosaici policromatici sono magnifici). Il quinto cardine è ricco di botteghe e di negozi annessi alla palestra; qui si trova anche la Casa dei Cervi, la Casa della Gemma e la Casa del Rilievo di Telefo.

I resti del teatro romano, ritrovati in seguito agli scavi per la realizzazione del pozzo, si trovano in Corso Ercolano al civico 119, raggiungibile tramite i cunicoli scavati nel diciottesimo secolo in pieno periodo borbonico.

Visitare il Parco Archeologico di Ercolano, la guida
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Oltre alla visita agli scavi, nel parco archeologico di Ercolano non potete perdervi l’Antiquarium, inaugurato il 20 Dicembre 2018. All’interno vi è la mostra “splendOri”, una magnifica raccolta di pezzi preziosi ritrovati durante gli scavi: ornamenti, monete, strumentario chirurgico, sculture, manufatti e tanto altro, ed è sbalorditivo  pensare che già a quei tempi si avesse un bisogno d’arte e di bellezza così evidente.

L’altro padiglione che non potete perdervi è quello che si trova sulla sinistra, immediatamente prima dell’ingresso agli scavi. E’ qui che si trovano i resti della barca carbonizzata ritrovata sul litorale, gli strumenti da pesca, alcune anfore, resti di corda e molti pannelli illustrativi e descrittivi inerenti alla tragedia del 79 dopo Cristo.

Ad Ercolano inoltre è presente il MAV, acronimo di Museo Archeologico Virtuale. Si trova in Via IV Novembre al civico 44, non molto lontano dagli scavi. Si tratta di uno dei musei più importanti al mondo che mediante effetti tridimensionali, ologrammi e videoproiezioni, vi può far rivivere la vita dell’epoca all’interno delle città distrutte dall’eruzione.

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Visita ad Ercolano: orari e prezzi.

Il Parco archeologico di Ercolano è aperto dal 1/04 al 31/10 dalle 8.30 alle 19.30; dal 1/11 al 31/03 dalle 8.30 alle 17.00. Chiuso il 1 Gennaio ed il 25 Dicembre.

Il prezzo del biglietto è di 11 euro. Ridotto a 5,50 euro per i giovani tra i 18 ed i 25 anni. Gratuito per i minorenni e per i docenti.

La prima Domenica del mese l’ingresso è gratuito.

E’ possibile un’escursione agli scavi di Ercolano da Napoli, con guida turistica e pick up dall’hotel.

Per altre curiosità ed informazioni potete visitare il sito ufficiale del Parco Archeologico di Ercolano.

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Buon viaggio!

Liz

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Autore

Liz, un cuore zingaro ed un’anima zen. Vagabondo nel Mondo da anni in cerca dell’autenticità dei luoghi e dei popoli, ma nonostante tutto amo la mia calda Puglia. Content creator, web writer, storyteller. Viaggio con Marcello, compagno d'avventure, ed i piccoli India e Tiago, i nostri figli.

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