Cosa vedere in Basilicata in dieci giorni con partenza dall’aeroporto di Bari. Itinerario on the road alla scoperta delle meraviglie lucane: tutte le tappe.
Colline dorate, laghi silenti, sentieri di trekking che s’inerpicano sui fianchi dolci delle montagne.
Borghi dall’anima enigmatica a raccontare millenni di storie trascorse tra i vicoli.
Un mare che abbraccia la costa, soffice è la sabbia bollente sotto ai piedi, a volte dorata, a volte nera, vulcanica, come pece.
E reperti archeologici a testimoniare quello che è stato in questa terra secoli e secoli or sono. Grotte rupestri. Templi. Musei a cielo aperto. Storie di altre civiltà. Lontane, ma pur sempre umane. Pur sempre noi.
La Basilicata è tutto questo. E forse anche di più. Io ho imparato ad apprezzarla negli anni, ritornandoci più volte l’anno. L’adoro.
In questo articolo voglio consigliarti un ipotetico itinerario di dieci giorni in Basilicata con partenza dall’aeroporto di Bari.
Buona lettura!
Come raggiungere la Basilicata dall’aeroporto di Bari: il noleggio auto.
La Basilicata non possiede un aeroporto turistico.
Ma data la sua vicinanza alla Puglia, molti viaggiatori preferiscono volare su Bari e poi noleggiare un’auto in aeroporto: Matera da Bari dista solo 65 chilometri! E poi il viaggio on the road ha il sapore della lentezza, della riscoperta, della comodità di poterti fermare dove e quando ti pare.
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1. Passeggia tra i Sassi di Matera e scopri la civiltà rupestre.
Il tuo itinerario di dieci giorni in Basilicata non può che cominciare da Matera.
La fascinosa e rinomata città dei Sassi, la novella capitale della cultura 2019, la dolce e sinuosa città che si erge in una cornice rupestre naturalistica da far invidia, vantando una storia millenaria di tutto rispetto e classificandosi tra le tre città più antiche al mondo insieme ad Aleppo e Gerico.
Scendi nelle viscere dei Sassi di Matera -il Caveoso ed il Barisano- e perdi la cognizione del tempo, immagina di rivivere le epoche bibliche e sentiti parte di uno scenario lontano secoli. Viuzze abbaglianti cariche di luce, portali scolpiti nella roccia e superbe abitazioni scavate nei fianchi di questa gentile terra fanno di essa l’attuale Patrimonio mondiale dell’Umanità.
Una visita nel parco delle chiese rupestri ti farà tornare indietro di settemila anni, scoprendo i villaggi neolitici che puntellavano le Murge a quei tempi.
Ti consiglio di partecipare ad una visita guidata della città o di fare un divertente giro in apecalessino!
2. Scopri la culla della Magna Grecia, Metaponto.
Il tuo itinerario di dieci giorni in Basilicata può continuare con un po’ di mare e con tanta storia.
Metaponto è un borgo di circa mille abitanti a poca distanza da Matera.
Quella che oggi appare solo una tranquilla località balneare in Basilicata affacciata sulla costa jonica, un po’ arida e un po’ disservita, un tempo fu la culla indiscussa della Magna Grecia, fondata nel lontano settimo secolo a.C., divenuta una delle città più ricche e fiorenti dell’epoca soprattutto grazie alla terra fertile che rendeva ricco il raccolto.
Dopo un bagno nel suo mare, ti suggerisco vivamente di non perderti l’area archeologica.
Fai un giro al Parco Archeologico (a nord del centro urbano) che ospita i resti della polis greca fondata dagli Achei.; recati poi al templio di Hera (o Tavole Palatine), risalente circa al 570 a.C., divenuto il simbolo di Metaponto; addentrati nel museo archeologico a Metaponto Borgo e nelle necropoli sparse per la città.
3. Scopri il borgo fantasma di Craco.
Graculum : era questo il suo nome antico, vale a dire “piccolo campo arato”.
Craco è stata costruita in un territorio “fragile”, costituito dalla piana dei calanchi, ossia rocce argillose dove l’acqua ha scavato grandi fessure provocando erosioni nel tempo.
Fino al 1963 era un tranquillo borgo abbarbicato sulla valle. Poi la sua tragica sorte l’ha segnato per sempre fino a farlo diventare il paese fantasma per antonomasia: dapprima una frana massiva, poi una grossa alluvione e poi, colpo di grazia, un terremoto, costrigono gli abitanti ad evacuare il borgo e a trasferirsi a Craco Peschiera -che tutt’oggi esiste-.
Nel 2011 il comune di Craco ha istituito un piano di recupero del borgo vecchio, con un percorso in sicurezza che permette di addentrarsi nel paese con una guida.
Craco è visitabile soltanto attraverso il percorso guidato messo a disposizione dal comune. Non è possibile visitarla autonomamente. Per poterla visitare è necessario munirsi della Craco Card, un ticket che si acquista presso l’infopoint di Craco Vecchia direttamente su posto al costo di 10 euro per un’ora di visita.
4. Vola a 120 km/H sulle magiche Dolomiti Lucane e scopri i suoi borghi.
Nel cuore della Basilicata si ergono, imponenti, in un territorio che mescola folti boschi di querce a tratti brulli e rocciosi, le Dolomiti Lucane, rinominate localmente come i “giganti buoni”: un gruppo montuoso che domina la Val Basento, la cui nascita risale circa a 15 milioni di anni fa, quando, nel mare, si formarono le arenarie di cui oggi sono costituite le rocce.
Le cime scoscese delle Dolomiti sono state così tanto modellate dall’azione millenaria degli agenti atmosferici, che han formato delle guglie acuminate e delle sagome bizzarre, tanto da attribuire nomi fantasiosi a ciascuna roccia: l’aquila reale, l’incudine, la grande madre, la civetta.
A ridosso delle Dolomiti Lucane sono arroccati i graziosi borghetti di Castelmezzano e di Pietrapertosa.Di dominazione Saracena, poi Longobarda e Normanna, entrambi hanno conosciuto l’emigrazione dei popoli dopo il fenomeno del brigantaggio.
Un’esperienza magica che ti consiglio di fare dopo la visita nei due borghi è il Volo dell’Angelo: un cavo d’acciaio che collega Castelmezzano a Pietrapertosa, grazie al quale è possibile sorvolare la vallata imbragati ad una carrucola, a 800 metri d’altezza e a 120 chilometri orari. Un’esperienza adrenalinica da brivido, per poter ammirare i “giganti buoni” anche da un’altra prospettiva.
5. Fai un’escursione nel Parco Nazionale del Pollino.
Dirigiti verso Viaggianello e preparati a respirare aria fresca e non contaminata dalla città.
Il Parco Nazionale del Pollino si estende su duemila ettari tra Basilicata e Calabria, il suo paesaggio è molto vario: foreste di faggi, torrenti, forre, salti d’acqua alti fino a 100m, gole e canyon, incontri ravvicinati con rapaci, caprioli e lupi. Emblema del Parco è il Pino Loricato, albero di estrema e rara bellezza che cresce solo sul Pollino e sui Balcani.
Diverse sono le attività a cui potrai dedicarti in base alle tue volontà e alla stagione: percorsi di trekking (anche oltre i duemila metri!), rafting, river tubing, acqua trekking, ciaspolate, escursioni in mountain bike. Puoi consultare il sito di InfoPollino per più informazioni.
6. Tuffati nelle acque cristalline di Maratea e fai una tintarella sulla spiaggia nera.
Un itinerario di dieci gioni in Basilicata che si rispetti non può non includere la meravigliosa Maratea.
Dalla Statua del Cristo Redentore, posta su un monte, godrai di una visuale meravigliosa su tutta la costa tirrenica. Una passeggiata nel borgo antico ti farà riscoprire la vita di tempi andati, tra vecchie abitazioni, stradine lastricate e tantissime chiese e chiesette.
E ti consiglio anche un tuffo nelle sue splendide acque cristalline: Maratea ha spiagge vulcaniche, quindi con la sabbia nera, e con folta vegetazione attorno. Il paesaggio è divino! Ti consiglio Macarro, Illicini o Cala Jannita.
7. [Fuori menu, ma di passaggio], la Certosa di Padula.
Per continuare il tuo itinerario in Basilicata, dirigendoti dalla costa all’entroterra, passerai dalla Certosa di Padula (in provincia di Salerno). Sì, è un fuori menù, ma ti assicuro che vale davvero la pena fermarsi per una visita.
Si tratta della prima certosa costruita in Campania, suddivisa in tre chiostri, un giardino ed una chiesa, e costituisce uno dei più preziosi esemplari di complesso barocco dell’Italia Meridionale.
Nel 1998 è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
8. Respira aria pulita alle Cascate di San Fele.
Per una re-immersione nella natura ti consiglio una passeggiata rigenerante sia alle cascate di San Fele.
Tra estesi campi di grano, balle di fieno, dorate e vedeggianti colline che ondulano indisturbate dominate dai colori della Macchia Mediterranea, coltivazioni di camomilla e di ginestre che tingono i campi di giallo e di bianco, s’inerpica il torrente Bradano a fronteggiare diversi dislivelli di quota, formando le cascate, prima di confluire nel fiume Ofanto.
Le cascate in totale sono dieci, per un totale di cinque percorsi di difficoltà diversa: da quelli brevi e semplici, a quelli più lunghi e impegnativi, per poter permettere a chiunque di apprezzare al meglio l’unicità del paesaggio.
“U Uattenniére” è il nome locale con cui si identificano le cascate: è la trasposizione dialettale della “gualchiera“, ossia una macchina utilizzata in antichi opifici costruiti a ridosso delle cascate proprio per sfruttare la forza dell’acqua che, cadendo sulle pale di legno, metteva in movimento dei magli che battevano la lana grezza.
Una visita la merita sicuramente il borgo di San Fele: casette dai tetti in coppi si susseguono su vicoli e viuzze tortuose, terrazze affacciate sull’infinito verdeggiare del posto, volti segnati dal tempo ti osservano con occhio minaccioso davanti al caffè del paese.
Alle pendici di due monti imponenti che si innalzano a destra e a sinistra, a dominare le pianure e tutta la valle lucana. E poi santuari circoscritti da fioriture variopinte e variegate, freschi muri in pietra a delimitare spazi comuni dove oziano tranquilli i grandi del paese. Un paesotto dove regna sovrana la pace, il silenzio, ed il dolce suono della natura.
9. Fai un giro in pedalò ai Laghi di Monticchio e mangia a KM 0.
Un altro luogo rigenerante in Lucania è il Lago di Monticchio. O meglio, i Laghi di Monticchio.
Questo (non-) luogo mi ha da sempre affascinata. Immagina di passeggiare nelle cromìe della natura circostante che si rispecchiano nel lago, silente e placido. E che il lago sia una bocca craterica di un antico vulcano spento, al cospetto del Monte Vulture, nel quale puoi far un allegro giro in pedalò.
E poi immagina pioppi, cerri, faggi e roveri alti alti e dai tronchi enormi ad abbracciare il lago, sotto i quali sentirti piccolissimo, ed una abbazia eretta su una grotta scavata nel tufo. E le foglie scricchiolanti sotto le scarpe.
E poi pietanze alla salsiccia e al peperone crusco, ai funghi e alla zucca, carne e patate, dai sapori lucani a chilometro zero, ed un tramonto sul Vulture dai colori nostalgici.
Una boccata di libertà. Un bagno di Natura. Non posso ometterlo dal tuo itinerario. E’ troppo bello.
10. Visita il borgo medievale di Melfi.
Il tuo itinerario di dieci giorni in Basilicata non può non concludersi senza la visita di Melfi, un piccolo borgo lucano in provincia di Potenza che incanta per la sua bellezza ancora medievale.
Regalati una passeggiata nel centro storico, ammira la cinta muraria e le torri di avvistamento, visita il Castello Normanno posto sulla collina e godi del panorama, scopri il Museo Archeologico Nazionale.
Tornerai a casa soddisfatto.
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Buon viaggio in Basilicata!
Liz
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