8 cose da vedere a Mostar (e dintorni) in Bosnia Erzegovina: la guida completa dei luoghi da non perdere durante un week-end a Mostar.

Durante il nostro viaggio on the road in Bosnia abbiamo fatto tappa a Mostar.

Dopo tutta l’energia respirata a Sarajevo, e dopo aver fatto il pieno di natura tra Jablanica e Blidinje, ci siamo concessi una pausa “tranquilla” a Mostar, una cittadina affacciata sul fiume Neretva al cospetto della montagna. A Mostar abbiamo percepito quiete, tranquillità.

Sicuramente Mostar è una delle mete immancabili durante un viaggio itinerante in Bosnia, ovviamente non alla pari con Sarajevo (il cui miscuglio magico ti travolge e ti risucchia) ma comunque molto bella da vedere e da vivere, soprattutto se si ha in programma la tappa di Medjugorie.

Personalmente l’abbiamo trovata davvero molto turistica -soprattutto la città vecchia, che pullulava di negozietti acchiappaturisti in fila indiana, l’uno dietro l’altro-, ma abbiamo presto capito che per conoscere la vera anima di questa città bisogna avventurarsi nelle periferie che mostrano chiaramente ancora i segni della amara guerra.

Se stai programmando le tue tappe per un viaggio in Bosnia, dunque, sei nel posto giusto: in questo articolo voglio consigliarti 8 luoghi da vedere assolutamente a Mostar tra storia, cultura, architettura e bellezze naturali, sia in città che nei dintorni.

Buona lettura!

Sul ponte vecchio – 8 cose da vedere a Mostar (e dintorni) in Bosnia Erzegovina

1. Perditi nella città vecchia di Mostar e ammira il Ponte Vecchio.

La Città Vecchia di Mostar è l’attrazione imperdibile della città.

Sebbene, come ho già detto, sia un luogo ormai divenuto estremamente turistico, questa zona è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO ed ospita numerosi edifici storici molto importanti che si affacciano sulla città e sul fiume Neretva.

Tra questi vi è il Ponte Vecchio di Mostar, senza dubbio il simbolo più famoso della città, costruito nel 1566, completamente distrutto durante la guerra del ’92 e ricostruito nel 2004. Oggi, Patrimonio dell’umanità UNESCO e soprattutto trampolino di lancio per molti tuffatori. Annesso al Ponte Vecchio vi è l’omonimo museo, il Muzej Stari Mostche ospita una vasta collezione di oggetti e immagini che narrano la storia del ponte nel tempo. Più avanti abbiamo ammirato anche il Kriva Cuprija, il ponte storto costruito sulle sembianze del ponte vecchio.

Altra meraviglia che rappresenta benissimo l’architettura ottomana presente in Bosnia ed Erzegovina è la Moschea Koski Mehmed Pasha, costruita nel 1557. Ad oggi la moschea non è più funzionante ma è visitabile, l’ingresso al cortile è gratuito, mentre per visitare l’interno della moschea ed il minareto bisogna pagare un ticket rispettivamente di circa 3 euro e 6 euro.

Se può interessarti un’attività outdoor, sappi che si può fare rafting sul fiume Neretva 🙂

8 cose da vedere a Mostar (e dintorni) in Bosnia Erzegovina

2. Porta a casa un souvenir dal bazar turco di Kujundziluk.

La tua visita a Mostar può continuare con una passeggiata nel Kujundziluk, il quartiere musulmano di Mostar.

Lasciati inebriare dal profumo del the fumante servito sui tavolini e dai mille colori dei mercati tra luci, tappeti, tappezzeria tipica. Qui potrai trovare tutto, dalle spezie esotiche alle ceramiche fatte a mano. Parola d’ordine: contrattazione. Questo è il luogo ideale per acquistare dei souvenir da portare a casa. Noi abbiamo comprato un tappeto meraviglioso che chiunque ci invidia 🙂

Anche a Mostar, come a Sarajevo, convivono più religioni, e non sarà difficile per te scovare nella stessa strada chiese, moschee e sinagoghe. Terminato il giro nel Kujundziluk potrai imboccare Brace Fejica, una strada commerciale sicuramente meno turistica dove potrai guardare da vicino i palazzi e gli edifici martoriati dalla guerra, con i segni dei bombardamenti ancora ben visibili. Un colpo al cuore.

3. Curiosa nella Bišćevića Ćošak, la casa ottomana.

Un luogo davvero degno di curiosità è la casa ottomana Bišćevića Ćošak, poco fuori dal centro di Mostar.

Questa dimora è risalente al 1635 ed è rimasta indenne ai bombardamenti della guerra del 1993. Ti consiglio di visitare questa dimora per ammirare gli intarsi in legno, meravigliosi, i tappeti tipici ottomani, le decorazioni orientali ed il cortile in stile moresco. Se hai tempo e voglia puoi sederti nel cortile a sorseggiare l’autentico caffè turco.

Il biglietto costa 3 euro.

4. Visita i musei che narrano le storie di guerra.

Vagando per il Kujundziluk probabilmente vedrai (o non vedrai) una lastra di pietra che reca una scritta: DON’T FORGET. E’ un memoriale semplice, minimale, che ricorda con due parole un evento che ha segnato tutta la Bosnia ed il mondo.

Poco lontano da lì ti consiglio di non perdere assolutamente il War Photo Exhibition, una collezione fotografica del neozelandese Goddard che narra la guerra con le sue istantanee dolorose.

Un altro museo davvero molto -troppo- toccante è il Museo delle vittime di Guerra e Genocidio in Brace Fejica.

Memoriale Don’t Forget – 8 cose da vedere a Mostar (e dintorni) in Bosnia Erzegovina

5.Rigenera mente e corpo alle cascate di Kravice.

Non troppo lontano da Mostar, ad un’oretta scarsa, si trova un piccolo paradiso verde dove abbiamo trascorso una tranquilla mezza giornata. Si tratta delle bellissime Cascate di Kravice, alte circa 30 metri, formatesi dalle acque del fiume Trebizat che scorrendo depositano il travertino.

Un luogo rigenerante (e ben organizzato) dove poter fare una rilassante passeggiata, un aperitivo o un caffè nei bar presenti (ne abbiamo visti un paio) ed un fresco bagno in estate. Il lago al cospetto delle cascate difatti è balneabile, con tanto di bagnino a far da guardia. Il prezzo è di venti marchi, ossia dieci euro.

Puoi leggere più approfondimenti sul mio articolo dedicato alle Cascate di Kravice.

6. Visita la bellissima casa dei dervisci a Blagaj.

A pochi chilometri da Mostar c’è Blagaj, un piccolo borgo che nasconde una grande testimonianza risalente ai primi anni del 1500, che durante un viaggio itinerante in Bosnia non si può non visitare: la casa dei dervisci, ossia la Blagaj Tekija.

I dervisci sono discepoli islamici che hanno rinunciato alle passioni mondane e ai beni materiali per vivere in povertà ed in maniera quasi eremitica. La loro danza, chiamata Danza Sufi, è la danza roteante che ha come obiettivo il raggiungimento dell’estasi mistica.

A Blagaj, sulle sponde del fiume Buna ai piedi di una maestosa montagna, abbiamo curiosato in una delle loro case, dedicate alla preghiera e alla danza. La Blagaj Tejika è stata dichiarata monumento nazionale. Meravigliosi i tappeti tipici bosniaci, la calce bianca ad accompagnare bellissime soffitte e porte di legno intarsiate, una miriade di libri, le finestre sulla sorgente carsica che sembra uno specchio.

Per entrare, le donne devono coprirsi il capo, e bisogna togliersi le scarpe. Oggi, per arrivare alla casa dei dervisci di Blagaj si attraversa una stradina ormai satura di bancarelle per turisti e di ristoranti. Ma un tempo, questo era un luogo remoto, in totale armonia con la natura circostante -la veglia della montagna, lo scroscio dell’acqua- e m’immagino la loro danza, con gli abiti bianchi, per richiamare l’ascesi. Puoi leggere il mio articolo sulla visita alla casa dei dervisci per più informazioni.

La casa dei dervisci – 8 cose da vedere a Mostar (e dintorni) in Bosnia Erzegovina
La casa dei dervisci – 8 cose da vedere a Mostar (e dintorni) in Bosnia Erzegovina

7. Passeggia per il borgo di Pocitelj.

Pocitelj è stata una bella sorpresa.

Si tratta di un borgo di costruzione ottomana, risalente al 1500, di cui rimangono meravigliose testimonianze come l’hammam, la madrasa, i bagni turchi, le moschee. Abbiamo passeggiato piacevolmente nelle viuzze strette e lastricate del borgo, abbiamo visto le signore del posto vendere frutta fuori le mura delle loro case, abbiamo salito molti gradini fino alla fortezza che domina il paese per godere poi del panorama sul fiume Neretva.

8. Fai un trekking sino a Medjugorie.

Molti viaggiatori arrivano a Mostar per poi dirigersi verso Medjugorie ed affrontare il trekking – pellegrinaggio. Tra questi viaggiatori ci sono sia veri e propri credenti pellegrini che gente che vuole “solo guardare” cosa succede lassù e per curiosità affronta la salita.

Il trekking a Medjugorje solitamente inizia presso la Chiesa di San Giacomo e prosegue verso la Collina delle Apparizioni, che è un luogo di pellegrinaggio importante per molti fedeli. Il percorso può essere abbastanza impegnativo, ma offre anche molte opportunità per ammirare la bellezza naturale della zona. La durata del trekking dipende dalla tua forma fisica e dal ritmo a cui vuoi camminare, ma solitamente richiede circa 2-3 ore per completare il percorso.

Cosa mangiare in Bosnia?

In Bosnia ci siamo davvero leccati i baffi!

La tipicità bosniaca per eccellenza è il burek, un simil rustico circolare fatto di tanti cilindri in pasta fillo ripieni di carne, formaggio, patate o verdure. Una squisitezza, soprattutto se con tanto olio!

Altra tipicità bosniaca sono i cevapcici, una salsiccia (di maiale, manzo o agnello) spezzettata servita con cipolle crude, yogurt e pane simil arabo (che qui chiamano somun o lepinja). Da non perdere anche le corba, ossia le zuppe calde, e le rostilja, le grigliate (soprattutto di agnello).

Infine, se sei stato in Turchia riconoscerai sicuramente i comuni e deliziosi baklava, dolcetti fatti con pasta sfoglia e conditi con zucchero sciolto e miele, pistacchio, noci o tanti altri condimenti.

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Buon viaggio in Bosnia!

Liz
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Autore

Liz, un cuore zingaro ed un’anima zen. Vagabondo nel Mondo da anni in cerca dell’autenticità dei luoghi e dei popoli, ma nonostante tutto amo la mia calda Puglia. Content creator, web writer, storyteller. Viaggio con Marcello, compagno d'avventure, ed i piccoli India e Tiago, i nostri figli.

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