Monte Sant’Angelo, il borgo tutto bianco che domina il Gargano: guida alla visita, cosa fare, cosa vedere e cosa mangiare a Monte Sant’Angelo.

Cartoline bianche dalla Puglia.

Chi l’ha detto che i “borghi bianchi” della Puglia si trovano solo in Valle d’Itria?

Qualche giorno fa abbiamo passeggiato per i candidi vicoli di Monte Sant’Angelo, un delizioso borgo abbarbicato su un monte, sul Gargano, in provincia di Foggia.

Meta di pellegrinaggio dai tempi antichi, e, aldilà della religione, favoloso esemplare di architettura medievale rurale incastonato nella natura.

Strade raggomitolate aggrappate alla montagna ci han portati li, a guardare tutto il Golfo di Manfredonia da una prospettiva privilegiata, ad invidiare gli abitanti di quelle casette con il tetto spiovente e le finestre su un quadro fatto di mare e di terra senza orizzonte visibile da occhio umano.

Il Rione Junno ci ha saziati di bellezza, le sue case a grappolo, i comignoli bizzarri, le logge quasi arabeggianti, le botteghe zeppe di invitanti prodotti tipici, i forni con il pane di San Michele caldo e le ostie ripiene di mandorle e miele, il Lemolivo da gustare non proprio freddo.

Il santuario di San Michele, Patrimonio dell’umanità Unesco, con la sua strabiliante chiesa-grotta.

E poi il Castello, l’eremo, e la fresca e rigenerante Foresta Umbra con le sue faggete vetuste, anch’esse Patrimonio dell’umanità Unesco.

Per noi, una piacevole sorpresa. Siamo tornati a casa sorridenti, e soddisfatti per la bellezza di cui abbiam goduto nella nostra terra, questa magica Puglia. In questo articolo voglio consigliarti cosa fare e cosa vedere a Monte Sant’Angelo.

Buona lettura!

Monte Sant’Angelo, il borgo tutto bianco che domina il Gargano
Monte Sant’Angelo, il borgo tutto bianco che domina il Gargano
Monte Sant’Angelo, il borgo tutto bianco che domina il Gargano

Il Santuario di San Michele Arcangelo, Patrimonio UNESCO.

La città di Monte Sant’Angelo è strettamente connessa alla figura di San Michele Arcangelo, motivo per il quale ogni anno qui arrivano fiumi e fiumi di pellegrini credenti.

Leggenda narra che un uomo molto ricco dell’epoca, di nome Gargano, aveva perso un toro durante il pascolo. Dopo varie ricerche, trovò il suo toro dinanzi ad una grotta non accessibile. Dopo vari ed invani tentativi per tirarlo fuori, e adirato perchè animale disobbediente al padrone, Gargano decise di ucciderlo con una freccia che, appena scagliata, tornò indietro ferendo l’uomo stesso, che andò a raccontare tutto al vescovo di Siponto.

Dopo qualche tempo, al vescovo apparì l’Arcangelo Michele che gli ordinò di chiamare la grotta con il suo nome e di dedicare quel luogo al culto religioso.

Ad oggi, quella grotta di origine calcarea non è che il primo livello del Santuario di San Michele Arcangelo -o Celeste Basilica-, oggi Patrimonio dell’Umanità UNESCO, nella quale viene celebrata la Santa Messa visibile anche in streaming. La grotta è sovrastata dalla restante costruzione del Santuario, ed è sorprendente ammirarne il matrimonio curioso di architetture, dal basso verso l’alto.

A quanto pare, il Santuario ha origini antichissime: si stima che esista dalla fine del V secolo.

Il Santuario di San Michele Arcangelo è aperto tutto l’anno dalle 7 alle 19.30. L’ingresso è gratuito.

Monte Sant’Angelo, il borgo tutto bianco che domina il Gargano
Monte Sant’Angelo, il borgo tutto bianco che domina il Gargano
Monte Sant’Angelo, il borgo tutto bianco che domina il Gargano

Il Rione Junno di Monte Sant’Angelo.

Il Santuario di San Michele Arcangelo introduce una città dalle mura bianche e candide, dai vicoli stretti, dai tetti spioventi con i cumignoli bizzarri, dalle botteghe autentiche e dal profumo di pane appena sfornato.

Il Rione Junno, ossia il centro storico di Monte Sant’Angelo, è una chicca da non perdere: piccolo, tutto completamente bianco, le viuzze acciottolate ed i saliscendi in cui perdersi e poi ritrovarsi inconsapevolmente sempre al punto di partenza.

I belvedere che regalano un connubio tra montagna e mare, dove l’orizzonte diventa infinito.

La totale assenza di automobili permette al viaggiatore di assaporare la vera vita che si faceva un tempo e che tutt’oggi scorre tra quelle mura. E pensare che nei così pochi metri quadri di queste casupole -circa trenta- vivevano, un tempo, famigliole da dieci persone con animali abbastanza grandi al seguito (come i cavalli!).

Non dimenticare una visita alla basilica di Santa Maria Maggiore, in stile romanico pugliese, ed una visita al museo Tancredi che raccoglie varie testimonianze sulle tradizioni garganiche di un tempo.

Monte Sant’Angelo, il borgo tutto bianco che domina il Gargano
Monte Sant’Angelo, il borgo tutto bianco che domina il Gargano
Monte Sant’Angelo, il borgo tutto bianco che domina il Gargano
Monte Sant’Angelo, il borgo tutto bianco che domina il Gargano

Cos’altro vedere a Monte Sant’Angelo.

  • Il Castello, meravigliosa fortezza risalente al IX secolo.
  • L’Abbazia di Pulsano.
  • Gli eremi vicini all’abbazia di Pulsano.
  • Un giro alla Foresta Umbra, Patrimonio dell’Umanità Unesco.
  • Per un po’di mare, non sottovalutare Vieste e Peschici, perle del Gargano!

Cosa mangiare a Monte Sant’Angelo.

La cucina di Monte Sant’Angelo è di base la tipica cucina pugliese, fatta di cibi genuini e semplici.

A Monte Sant’Angelo una tipicità unica è il pane, detto pane di San Michele, venduto nei panifici che lo sfornano a tutte le ore della giornata. La particolarità di questo pane è la sua croccantezza che permane anche dopo una settimana. Ti consiglio il Forno Ricucci, un panificio storico della città.

Altra tipicità è il caciocavallo podolico, spesso servito caldo, cotto sulla piastra.

Non andar via da Monte Sant’Angelo senza aver gustato le ostie ripiene di mandorle e miele (all’inizio non mi convincevano: poi non ne ho potuto far a meno, sono troppo buone!) e, per finire, un buon Lemolivo, un liquore tipico della zona fatto con arance, limoni e foglie d’ulivo.

Monte Sant’Angelo, il borgo tutto bianco che domina il Gargano
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Buon viaggio!

Liz

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Autore

Liz, un cuore zingaro ed un’anima zen. Vagabondo nel Mondo da anni in cerca dell’autenticità dei luoghi e dei popoli, ma nonostante tutto amo la mia calda Puglia. Content creator, web writer, storyteller. Viaggio con Marcello, compagno d'avventure, ed i piccoli India e Tiago, i nostri figli.

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