Itinerario di 5 o 7 giorni in Islanda, tutte le tappe e le informazioni utili per un viaggio on the road indimenticabile. Da Reykjavik a tutta la Costa Sud.
Siamo appena rientrati da un viaggio in Islanda di oltre mille chilometri percorsi in van, on the road.
Metabolizzare non è facile. Siamo tornati da qualche giorno da questa assurda e strabiliante parte di Mondo che non si può descrivere altrimenti: un luogo dove la natura si manifesta nella sua forma più estrema. Tutti gli elementi, acqua, aria, terra, fuoco, tutti quanti convivono insieme, all’estremo.
Ad esempio il vento d’Islanda. E’ forte, è gelido, ti pietrifica, non perdona, a volte ti sposta.
L’acqua è gelida, ma è così buona da bere, ti sazia, ti soddisfa.
Di tanto in tanto, il respiro della terra: le piscine termali, gli hot pot, i geyser, a testimoniare che laggiù, sotto i nostri piedi, c’è un mondo che vive, e vive forte, e si fa sentire, da noi, piccole creature impotenti al suo cospetto.
Spazi infiniti, a perdita d’occhio, tra lava e montagne, tra masse di ghiaccio e piccole fattorie solitarie nel bel mezzo del nulla.
Le cascate sono irruenti, la potenza dell’acqua ti lascia interdetto. Se il cielo non ha nuvole le stelle ti sembrano giganti, e se sei fortunato becchi la dama verde che danza, e si muove, l’aurora boreale, e tu te ne resti li, piccolo piccolo, immobile, impotente, estasiato, col naso all’insù a guardare il cielo.
Forse non abbiamo mai visto niente di così bello e di così immenso. E se c’è qualcosa che abbiamo amato più di tutto fotografare, è stata la strada. Quell’unica strada che collega tutta l’Islanda -la Ring Road– e che ti porta a spasso per le sue meraviglie.
Grazie, Islanda. È un arrivederci.
Carica già di nostalgia, questo pomeriggio mi son seduta al PC per raccontarti di questo viaggio favoloso che ci ha regalato davvero emozioni senza fine. E credo che la mia premessa lasci presagire quello che si vive, una volta messi i piedi sul suolo islandese. Dunque scrivo, scrivo ripercorrendo quelle che son state le tappe del nostro itinerario on the road in Islanda, facendotene partecipe per esserti un po’ d’aiuto nella pianificazione, un po’ d’ispirazione.
Prima di andare avanti, sappi che l’Islanda è una terra impervia, e che organizzare un viaggio qui, un itinerario preciso da seguire qui, non è facile, non è assolutamente facile. Il clima cambia repentinamente, si passa nel raggio di pochi chilometri dal Sole alla neve. Un elemento è sempre, perennemente presente: il vento. Il vento non perdona. Mi raccomando, leggi anche il mio articolo su cosa sapere prima di partire in Islanda per non farti trovare impreparato. Devi sempre tener conto della situazione delle strade, del vento e delle allerta meteo, nell’articolo che ti ho indicato ti spiego un po’ come monitorare in tempo reale la situazione. Uomo avvisato 🙂
Ovviamente il mezzo più indicato per girare in Islanda è l’auto o il van a noleggio per diversi motivi. Il noleggio consente una notevole flessibilità negli spostamenti, permettendoti di muoverti liberamente senza dover seguire gli orari dei mezzi pubblici. Inoltre, hai la possibilità di scegliere tra diverse tipologie di veicoli, adattandoli alle tue esigenze specifiche, che tu voglia un’utilitaria per la città o un SUV per i terreni più difficili. Quello che più amo è la libertà di personalizzare l’itinerario, decidendo autonomamente quali attrazioni visitare e quanto tempo dedicare a ciascuna.
Io -da assidua viaggiatrice- mi affido sempre ad un motore di ricerca che comprende tantissime compagnie di noleggio e cerca sempre le tariffe più convenienti, comparandole: DiscoverCars. I prezzi sono davvero ottimi.
Ma se non te la senti di prenderti questa responsabilità puoi comodamente soggiornare a Reykjavik -o a Vik- e prendere parte ad alcune escursioni guidate in bus che partono giornalmente. In questo articolo te ne consiglierò qualcuna.
Mettiti comodo, il mio è un articolo abbastanza lungo. Buona lettura!
***Ciao, mi presento! Sono Liz, un’anima zen, una gipsy. Travel blogger e content creator dal 2016. Viaggio principalmente on the road e prediligo soggiorni wild e itinerari naturalistici. Viaggio con Marcello e i miei tre bimbi: India, Tiago e Ambra. Siamo Pugliesi, raccontiamo tanto le nostre radici e anche i viaggi all around. Puoi seguire le nostre avventure nel Mondo sul nostro profilo Instagram I VIAGGI DI LIZ!***
Ma prima di pianificare… non dimenticare l’assicurazione di viaggio!
Prima di continuare con la lettura e la pianificazione del tuo itinerario, non dimenticare un aspetto fondamentale del viaggio: la stipula di un’assicurazione viaggi, fondamentale per coprire un annullamento viaggio, emergenze mediche, cancellazioni, ritardi, perdita di bagagli e responsabilità civile. Senza, potresti affrontare costi elevati e problemi che possono rovinare la tua esperienza.
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Percorri il Circolo d’Oro per un’anteprima d’Islanda.
Il tuo viaggio in Islanda on the road non può che iniziare dal Circolo d’Oro, o Golden Circle.
Si tratta di un anello di circa 300 chilometri, poco distante da Reykjavik, che già ti lascerà pregustare quello che l’Islanda potrà regalarti. Percorrendo il Circolo d’Oro, quello che -oltre alle attrazioni- ti lascerà senza parole sarà proprio il viaggio, inteso come il tuo spostamento all’interno del paesaggio. In questi 300 chilometri il paesaggio cambia continuamente, e la tua visuale sarà sempre ampia e piena di natura, intervallata da una strada, quell’unica strada che stai percorrendo.
Il Circolo d’Oro può esser visitato in una giornata di viaggio. Quattro sono le attrazioni maggiori in questa zona:
- Il Thingvellir National Park. Si trova a circa un’oretta scarsa da Reykjavik ed è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 2004. E’ proprio attraversando questo parco nazionale che scoprirai l’origine dell’Islanda. Il Thingvellir è unico al mondo perchè qui si può osservare la dorsale medio atlantica, ossia la fossa tettonica dove s’incontrano le placche euroasiatica con quella nordamericana. E’ l’unico posto al mondo dove questo “incontro” si può osservare sopra il livello del mare. Il parco è costellato di rocce laviche e di vulcani, oltre ad esser teatro di vari e costanti terremoti che creano delle gole sotterranee con l’acqua sorgiva cristallina. Potrai scegliere di ammirare l’incontro delle placche tettoniche in due modi: facendo un piccolo trekking nelle gole di Almannagja, scoprendo anche la cascata di Oxararfoss; oppure facendo snorkeling nella faglia di Silfra, in uno scenario sottomarino davvero affascinante e surreale tra i due continenti.
- Area geotermica di Geysir e Strokkur. A circa un’oretta dal Thingvellir National Park arriverai nell’area geotermica di Geysir e Strokkur. Passerai dapprima dal paesino di Laugarvatn, dove ci sono le sorgenti calde ed il fiume caldo che raggiunge anche i 60 gradi, e attraversando poi un paesaggio prettamente vulcanico giungerai nella valle Haukadalur, nel clou dell’attività geotermica della zona: te ne accorgerai guardando le varie fumarole presenti praticamente ovunque. Qui ci sono due geyser: il Grande Geyser è, a quanto pare, il più antico geyser dell’Europa intera. Attualmente è silente, erutta davvero raramente e raggiunge oltre i cento metri di altezza. Sicuramente poi, vedrai eruttare il vicino Strokkur, che erutta ogni dieci minuti e raggiunge altezze molto più modeste -dai venti ai quaranta metri-. Qui ti sentirai così piccolo al cospetto della forza e dell’irruenza di Madre Natura… ma non sarà la sola volta.
- La Cascata di Gullfoss. Ecco, questa sarà la seconda 🙂 La cascata di Gullfoss si trova a circa dieci minuti d’auto dai geysir. A nostro parere è stata la cascata che più di tutte ci ha dato l’idea di grandezza, di potenza. Il sentiero per arrivarci è davvero breve. A questa cascata è legata una storia molto importante, ragion per cui vedrai una stele, al suo ingresso. Tempo fa, alcuni investitori stranieri avevano puntato la Gullfoss per trasformarla in un impianto idroelettrico. E’ solo grazie all’attivismo di Sigridur, una donna islandese, figlia del proprietario del suolo dove si trova la cascata, che tutto questo non è stato più possibile.
- Il cratere vulcanico Kerid. Se hai del tempo in più a disposizione ti consiglio di visitare Kerid, il cratere di un vulcano formatosi più di seimila anni fa. Attualmente nel cratere c’è un lago, che a seconda delle stagioni e delle condizioni atmosferiche cambia colore. La roccia minerale intorno dona quella magia che solo la natura sa donare. L’ingresso è a pagamento, ma costa circa 3,50 euro.
Se non sei automunito, puoi considerare le escursioni in giornata che partono da Reykjavik. Ce ne sono diverse, con prezzi e modalità diverse. Puoi considerare il tour del classico Circolo d’Oro, oppure il Tour al Circolo d’Oro con snorkeling a Silfra o ancora il tour del Circolo d’Oro con caccia notturna all’aurora boreale.
La potenza di Skogafoss, la cascata degli arcobaleni.
Rotolando verso Sud, il tuo viaggio in Islanda non potrà che far tappa alla cascata degli arcobaleni, Skogafoss.
Si tratta di una bellissima cascata alta circa 62 metri, che origina dal fiume Skógaá, proveniente dal ghiacciaio Eyjafjallajökull. Se visiti questa cascata in inverno ti consiglio assolutamente di portar con te i ramponcini, perchè il sentiero è spesso ghiacciato e potresti scivolare.
Oltre ad ammirare la cascata dal basso, c’è un piccolo sentiero in salita, di circa 400 scalini, che ti porteranno su per ammirare con quanta potenza l’acqua si getta giù nella terra nera e vulcanica. Consiglio sicuramente un impermeabile perchè l’acqua si nebulizza e potresti facilmente bagnarti. In estate, molto spesso qui si creano gli arcobaleni ed è meraviglioso scattare delle fotografie.
Intorno alla cascata di Skogafoss aleggia una leggenda, difatti si narra che il vichingo Þrasi Þórólfsson, il primo abitante di Skogar, abbia nascosto un tesoro -con tutte le sue ricchezze- dietro l’imponente massa d’acqua che scende irruenta, e che in molti abbiano provato a recuperarlo, ma senza successo. Addirittura si narra che in uno dei vari tentativi, la maniglia del baule, a forma di anello, si sia staccata: attualmente la maniglia ad anello è conservata nel Museo del Folklore di Skogar.
Sarà vero? 🙂
Un giro a Vik, la spiaggia di Reynsfjara ed il punto panoramico Dyrhoaley.
Il tuo itinerario in Islanda non potrà non far tappa a Vik.
Vik è un villaggio -perchè chiamarla città è impossibile, ha solo trecento abitanti!- con una posizione strategica, punto cruciale per i viaggiatori che stanno esplorando l’Islanda da Reykjavik alla costa Sud. Nel villaggio vero e proprio, a parte la chiesetta luterana di Víkurkirkja -dove comunque consiglio una sosta, perchè molto particolare nella sua architettura, tipicamente nordica- non c’è granchè da vedere.
Le attrazioni di Vik sono concentrate negli immediati pressi, e tra queste te ne consiglio assolutamente due:
- La spiaggia nera di Reynsfjara (o Black Beach). Questa spiaggia ha due particolarità. Una è data dalle colonne di basalto nere che sovrastano la spiaggia: sono a tratti scenografiche, compresi i faraglioni Reynisdrangar che si stagliano nel mare. L’altra è data dalle sneaker waves: le onde serpente. Si tratta di vere e proprie onde che si arrotolano a riva, con una irruenza tale da risucchiare qualsiasi cosa trovino davanti. Prima di entrare in spiaggia vi è un cartello con tre lampeggianti: verde, giallo e rosso, che si accendono in base alla situazione delle onde e del vento ogni giorno. In ogni caso, a prescindere dal colore bisogna stare assolutamente lontani dalla riva. Molti viaggiatori sono incoscienti e pur di catturare la fotografia migliore se ne stanno a riva senza paura. Il rombo delle onde, comunque, ci ha impressionati. Che grandezza, anche qui. Su questa spiaggia, in estate potrai scovare i puffins, ossia le pulcinelle di mare. La leggenda islandese vuole che qui, un tempo, vivevano i troll.
- Il punto panoramico di Dyrholaey si trova a poca distanza dalla spiaggia di Reynsfjara e consente di ammirare una visuale privilegiata sulla spiaggia nera, sui faraglioni e sull’arco naturale di Toin, creatosi dall’azione dell’acqua e del vento. La scogliera è alta circa 120 metri, e sotto l’arco -immagina un po’- ci passano anche le navi.
Se hai del tempo in più potresti visitare anche il relitto dell’aereo sulla spiaggia nera di Solheimasandur.
Si tratta di una carcassa d’aereo che atterrò con una manovra d’emergenza sulla spiaggia, da cui ne uscì illeso tutto l’equipaggio di cinque persone. Non è semplice raggiungerlo: le coordinate precise sono queste: 63°27’32.8″N , 19°21’53.2″W, ma considera sempre che dovrai lasciare l’auto in un punto e camminare per circa quattro ore a piedi, dunque necessariamente dovrai consultare le previsioni meteo prima, ed essere ben equipaggiato.
La cascata di Svartifoss, acqua e terra uniti indissolubilmente.
Continuando il tuo viaggio in Islanda a Sud, facendo una piccola deviazione potrai visitare la cascata di Svartifoss, detta anche la cascata nera.
Se sarai passato già dalla spiaggia di Reynsfjara, troverai delle assonanze paesaggistiche. La cascata sgorga su una parete interamente formata da colonne esagonali nere di basalto, che la rendono unica e suggestiva.
Sai come si formano queste curiose colonne di basalto? Originano dalla lava che fuoriesce da un’eruzione vulcanica, che raffreddandosi rapidamente forma questo materiale, il basalto, che ha la tendenza a solidificarsi in colonne esagonali.
Qualche informazione per visitare la cascata: una volta giunto al parcheggio, il sentiero per raggiungerla è in salita, e la cascata si raggiunge in circa 45 minuti. Una volta arrivato lì potrai avventurarti dall’altro lato della cascata per ammirare il ghiacciaio dall’alto, da una prospettiva privilegiata.
Riempi gli occhi di meraviglia alla laguna glaciale di Jokulsarlon e alla Diamond Beach.
Uno dei luoghi più belli da vedere in Islanda è sicuramente la laguna glaciale di Jokulsarlon con la vicina spiaggia dei diamanti, chiamata Diamond Beach.
Per noi è stato un luogo speciale, unico. E soprattutto: oltre alla meta finale, è proprio il viaggio vero e proprio che vale la pena vivere. Andando verso sud si ha come l’impressione di guardare una massa ghiacciata sospesa: si tratta del Vatnajokull, ossia del ghiacciaio più grande d’Europa, o, anche, la quarta massa di ghiaccio più grande al mondo. Qualcosa di impossibile da descrivere per quanto così bello e selvaggio.
La laguna glaciale di Jokulsarlon non è altro che la parte finale del ghiacciaio, meravigliosa, perché formata da spettacolari iceberg che galleggiano nella laguna, dove potrai ammirare anche foche sguazzare nelle gelide acque ed uccelli eider in cerca di aringhe. La laguna si è formata circa nel 1935, a causa dell’innalzamento della temperatura terrestre e ad un conseguente scioglimento del ghiacciaio.
Esattamente alle spalle della laguna glaciale di Jokulsarlon potrai passeggiare sulla spiaggia nera dei diamanti, la rinomata Diamond Beach. Si chiama così perché su questa spiaggia approdano pezzi di iceberg che si staccano dal ghiacciaio per poi galleggiare e depositarsi qui, formando dei meravigliosi cristalli di ghiaccio che si levigano con l’azione del vento e delle onde assumendo le più svariate forme. Alcuni diamanti sono davvero altissimi!
Dovrai esser fortunato per trovarli, non sempre si vedono: noi, ad esempio, li abbiamo trovati, ma erano piccolissimi, sciolti dal Sole delle belle giornate che abbiamo trovato.
Se non sei automunito, puoi considerare un’escursione giornaliera da Reykjavik che in dieci ore ti farà scoprire la cascata di Seljalandsfoss, il villaggio di Vik i Myrdal, il canyon Fjadrargljufur e la laguna glaciale di Jokulsarlon con l’annessa Diamond Beach.
Qui potrai valutare un’escursione alle ICE CAVES, letteralmente entrando nelle viscere del ghiacciaio. Noi purtroppo non abbiamo potuto farlo perché non accettavano i bambini under 8.
Ammira il canyon di Fjadrargljufur prima di dirigerti verso Reykjavik.
Una delle deviazioni che vale più la pena fare di ritorno a Reykjavik è il canyon Fjadrargljufur. Imposta sul navigatore “Fjadrargljufur Parking” e parcheggia.
Dopodiché esplora il canyon, lungo circa 2km e profondo 100 metri, fino ad arrivare al punto panoramico, dove potrai ammirare i ruscelli glaciali che solcano le rocce, levigandole. Il trekking è molto semplice e tra andata e ritorno si impiegano circa 45/50 minuti.
Una curiosità: questo canyon è stato preso d’assalto dopo che il cantante Justin Bieber girò proprio qui il videoclip della canzone I’ll Show You. Per un periodo sono stati costretti anche a chiuderlo a causa dell’elevata affluenza di turisti!
Le cascate di Seljalandsfoss e Gljufraubui.
Altre due cascate imperdibili in un viaggio itinerante in Islanda sono quelle di Seljalandsfoss e Gljufraubui.
Le cascate sono bellissime, anch’esse ti faranno sentire così piccolo ed impotente dinanzi alla grandezza della Natura.
La Seljalandsfoss origina dal fiume Seljalandsá, conosciuto anche come fiume liquido. Seljalandsfoss significa proprio cascata liquida. La cascata è alta 60 metri e al suo cospetto vi è un laghetto che in inverno si ghiaccia, rendendo la cascata quasi fiabesca. Se il sentiero non è ghiacciato -e dunque pericoloso- potrai percorrerlo e ammirare il getto della cascata nel suo retro. Raccomando però, abbigliamento interamente impermeabile perché ci si bagna totalmente, il getto è fortissimo. La parere rocciosa dove la cascata sgorga segna il confine tra le Highlands e le Lowlands islandesi.
Poco più avanti di 800 metri vi è la cascata Gljufraubui, molto suggestiva e particolare rispetto a tutte le altre perché si nasconde in un canyon stretto. Per ammirarla nella sua interezza -circa 40 metri di altezza- bisogna inerpicarsi nel sentiero attrezzato che sale fin sopra la cascata. Molti viaggiatori scelgono anche di ammirarla dal basso bagnandosi i piedi nelle gelide acque della gola sottostante.
Se non sei automunito, anche queste due cascate sono visitabili con un’escursione giornaliera da Reykjavik alla laguna glaciale di Jokulsarlon.
Rilassati immergendoti nelle terme islandesi.
Un viaggio in Islanda che si rispetti, oltre che di chilometri e chilometri in viaggio, è fatto anche di tempo per rilassarsi. Dopo tanto freddo, e tanto vento, perchè non provare a rigenerarsi con il calore delle terme islandesi?
L’Islanda è per antonomasia la terra del fuoco e del ghiaccio, e nel fuoco io ci includo anche i vari hot pot, le piscine calde e gli stabilimenti termali che puntellano l’isola in ogni dove. Unico neo, nel tuo zaino ricorda sempre di mettere un costume, delle ciabattine ed un telo, altrimenti devi noleggiarli e ti costeranno più dell’ingresso alle terme!
Se sei dalle parti di Reykjavik ti consiglio due esperienze in particolare:
- La Secret Lagoon. Qui potresti fermarti quando sei in viaggio sul Circolo d’Oro o quando sei di ritorno a Reykjavik per ripartire. La Secret Lagoon si trova nei pressi di Flúðir e origina dalla sorgente di Hverahólmir, le cui acque raggiungono una temperatura che va dai 36 ai 41 gradi. Perchè fermarsi qui? Perchè sono le più antiche -datate 1891- e le meno turistiche. Troverai sicuramente meno gente rispetto alle altre terme. Il biglietto costa 22 euro ed è fortemente consigliato prenotare dal sito web ufficiale della Secret Lagoon. La struttura è molto bella, vi è un bar dove rigenerarsi e sostare pre o post terme, la piscina vera e propria, gli hot pot che raggiungono i 100 gradi -solo da guardare, ovviamente- ed uno spogliatoio abbastanza grande. Nel prezzo del biglietto è compresa la doccia, un armadietto ed il bagnoschiuma.
- La Blue Lagoon. Questa meraviglia a cielo aperto di trova a pochissima distanza dall’aeroporto. Si tratta delle terme più turistiche dell’Islanda, ma comunque molto, molto belle. E’ necessario assolutamente prenotare l’ingresso sul sito della Blue Lagoon, l’ingresso semplice costa 58 euro e comprende l’uso di un asciugamano, l’ingresso alle terme, un cocktail ed una maschera facciale. L’acqua di questo stabilimento raggiunge i 39 gradi ed è ricca di sostanze terapeutiche e curative come silice, calcare, zolfo ed un’alga -la Cyanobacteria-.
E’ molto importante farsi la doccia anche e soprattutto prima di entrare nelle piscine termali.
Una città nordica chiamata Reykjavik.
Reykjavik è stata la nostra ultima tappa prima di riprendere l’aereo verso casa.
Una città tipicamente nordica affacciata sull’Oceano. Architetture fredde, spigolose, chiare. Vale la pena farsi un giretto prima del rientro, per curiosare su come si vive in una delle poche città islandesi. Pensa un po’: è la capitale, ma ha soltanto 120.000 abitanti! Personalmente l’abbiamo trovata nostalgica ma colma di fascino.
Puoi leggere più informazioni sull’articolo dedicato a cosa vedere a Reykjavik in un giorno.
Inoltre proprio a Reykjavik puoi avventurarti per fare alcune attività indimenticabili:
- Avvistamento di balene nell’Oceano: si tratta di un’escursione di tre ore a bordo di una barca, che salpa per la baia Faxaflói, alla ricerca delle balene e della fauna marina che popola l’Oceano in questo tratto di costa. Conosciuta anche come Whale Watching. L’escursione comprende il pick up in autobus dal tuo hotel o dall’hotel più vicino.
- Tour notturno a caccia dell’aurora boreale: potrai decidere se andare autonomamente a caccia dell’aurora boreale o con un’escursione notturna guidata di tre ore a bordo di un bus, con una guida che parla italiano. Osservare l’aurora è stata per noi una delle esperienze più belle ed emozionanti della nostra vita.
Hai più tempo? Non perderti un’escursione al Fagradalsfjall!
Se hai un giorno in più -ma anche una mezza giornata- ti consiglio di dedicarla assolutamente a qualcosa che ti riempirà di meraviglia: l’escursione al vulcano Fagradalsfjall.
Si trova nella penisola di Reykjanes, poco distante sia da Reykjavik che dall’aeroporto, più precisamente a 10 KM dalla cittadina di Grindavik. Dopo 800 anni di inattività, questo vulcano ha ricominciato ad eruttare nel 2021, per poi ri-eruttare nel 2022 nella vicina valle di Meradalir.
Il trekking per guardare l’eruzione si può fare anche in autonomia. Potrai lasciare la macchina al parcheggio impostando sul navigatore Geldingadalur Volcano Parking (costa circa 6,50 euro). Avrai a disposizione tre diversi sentieri, A, B e C. Attualmente il più completo è l’A, che passa sia per il vecchio cratere che per il nuovo sito d’eruzione. Complessivamente, tra andata e ritorno si impiega circa cinque ore per un totale di quindici chilometri. Non è raccomandato fare trekking con bambini con un’età inferiore a 8 anni.
Cosa sapere sull’Islanda prima di partire?
Fai bene a chiedertelo, viaggiatore!
Sono tante le cose da sapere prima di partire per l’Islanda. Questa non è una terra semplice. E’ una terra selvaggia, una terra che non perdona. Ma che, se rispettata e compresa, sa regalare tanto, davvero tanto.
Sono tante le cose da sapere preventivamente, perciò ti invito a leggere attentamente il mio articolo su cosa sapere prima di partire in Islanda per farti una prima idea sull’isola e per non partire alla cieca, sia sulle previsioni meteo, sia sulla ricerca dell’aurora boreale che su tante altre cose.
Non sottovalutare questo mio consiglio, te lo ripeto 🙂
Stai organizzando un viaggio in Islanda? Leggi anche questi articoli!
- Aurora boreale, dove e quando vederla in Islanda.
- Cosa sapere prima di partire per l’Islanda.
- Noleggiare un van in Islanda, tutte le info utili.
- Cosa mangiare in Islanda, tutti i piatti tipici.
- Cosa vedere a Reykjavik in un giorno.
Buon viaggio in Islanda!
Liz
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4 Comments
Ciao, finalmente ho trovato un itinerario ben scritto, grazie mille!
Grazie a te 🙂
Il modo in cui hai descritto la potenza degli elementi — il vento gelido, le cascate maestose, il respiro della terra che si manifesta nei geyser e nelle piscine termali — trasmette perfettamente il senso di meraviglia che quest’isola unica sa suscitare. Il mistero e la magia di leggende come quella del tesoro dietro la cascata di Skogafossche rendono l’Islanda ancora più affascinante.
Forse, invece del tesoro, il vero premio è proprio la bellezza di quella vista mozzafiato che lascia senza parole!
La descrizione iniziale è un concentrato di immagini ed emozioni che mi hanno portato direttamente in Islanda!
Molto dettagliata la descrizione che offre molti spunti a cui ispirarsi per un viaggio avventuroso tra la natura potente.