Cosa vedere a Rabat in un giorno: una guida veloce con consigli su cosa fare e cosa vedere nella capitale marocchina.
Il Marocco è una terra magica.
Una terra dal fascino proprio, una terra dall’anima duplice, una terra contesa tra Oceano e Mediterraneo.
Come già scrivevo tempo fa nel mio post dedicato alle emozioni di un on the road Marocchino, è difficile spiegare quello che lascia nel cuore il Marocco, questa misteriosa e poliedrica Terra.
Le sue Medine sono un dedalo formidabile di vicoli brulicanti di vetrine all’aperto, inebriati dagli odori delle spezie o degli incensi; di abili maestri, i maalem, che lavorano tutti i tipi di manufatti e tessuti; di asini caricati con le più strane mercanzie; di botteghe artigiane dai mille antichi mestieri ormai da noi dimenticati.
Le piazze pullulano di vita soprattutto al calar del Sole. Minareti imponenti, nel cielo, ad indicare grandi moschee.
S’incrociano donne che disegnano l’hennè sulle mani dei turisti, incantatori di serpenti, musicisti e cantastorie, abili guaritori con farmaci naturali e olio di Argan.
L’anima del viaggiatore si inebria, tra profumate Tajine al gusto di Cous Cous e verdure lesse, coloratissime spezie sfuse nei contenitori di metallo in giro per i souq, meravigliosi quadretti di vita quotidiana nei vicoli delle Medine.
Al ritmo onnipresente dell’adhan, il richiamo serale alla preghiera, frammisto all’esoticità della musica classica arabo-andalusa, alle sonorità quasi malinconiche della musica Gnaoua.
Terra del The alla menta di produzione propria, versato all’ospite con la teiera alta ed in due fasi, come piace ai marocchini, per miscelarlo meglio. Bevuto nel diwan, ossia nel salotto.
Il Marocco entra nel cuore e nelle ossa. Nell’anima.
***Ciao, mi presento! Sono Liz, un’anima zen, una gipsy. Travel blogger e content creator dal 2016. Viaggio principalmente on the road e prediligo soggiorni wild e itinerari naturalistici. Viaggio con Marcello e i miei tre bimbi: India, Tiago e Ambra. Siamo Pugliesi, raccontiamo tanto le nostre radici e anche i viaggi all around. Puoi seguire le nostre avventure nel Mondo sul nostro profilo Instagram I VIAGGI DI LIZ!***
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Durante il mio on the road marocchino ho deciso di fermarmi qualche giorno a Rabat.
Ho preferito Rabat a Casablanca perché mi suscitava parecchia curiosità.
In molti, difatti, credono erroneamente che la capitale del Marocco sia proprio Casablanca, ignari completamente dell’esistenza di Rabat ! Allora sono andata a ficcare il naso nella vera capitale marocchina, che mi è piaciuta da morire.
E’ un miscuglio amalgamato tra arabo ed occidentale: c’è la medina, perfettamente in armonia con il Marocco; ci sono le mura antiche affacciate sull’Oceano; ci sono le moschee; c’è l’aria che profuma di spezie.
E poi c’è la Rabat moderna, civilizzata, contemporanea sia nell’anima che architettonicamente. Nel 2012 è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO e, assieme a Marrakech e Fez, è una delle città imperiali del Marocco.
Per quanto molto bella e variegata, però, una cosa devo confidarvela: è la città marocchina dove mi son sentita meno sicura in assoluto di tutte le altre città visitate. Mi sentivo molto meglio a Marrakech, a Fez e ad Essaouira.
Con questo non voglio trasmettervi paura, si tratta di un parere strettamente personale (sarà stato, forse, per il fatto che eravamo tre ragazze sole?).
In questo post voglio consigliarvi cosa vedere a Rabat in una o due giornate.
Cosa vedere a Rabat in Marocco: la Medina.
La Medina è la parte più autentica e caratteristica di Rabat dove si respira il vero Marocco e si comprende la vita quotidiana degli abitanti del posto.
E’ la parte antica della città, risalente al XVII secolo.
Nelle Medine è sempre difficile orientarsi, risultano degli intrecci assurdi di viuzze e vicoli dove solitamente ci si perde. Rispetto alle altre città però, stranamente la Medina di Rabat è più semplice e meno contorta.
Vi consiglio di iniziare da Via Mohammad V, l’arteria principale della Medina, e di continuare sulle affollate Via Souika e Via Consuls.
Nella Medina troverete di tutto, artigiani, fruttivendoli, commercianti di tessuti e tappeti, gemme, spezie e mercanzie di ogni tipo. Ed i marocchini che girano con gli asini o con mezzi strani stracaricati!
E’ colorata, odorante, confusa, rumorosa, ne uscirete storditi.
Ma così caratteristica e autentica: è bella proprio perché è così.
Cosa vedere a Rabat in Marocco: la Kasbah des Oudaias.
E’ la parte di Rabat che ho preferito più di tutte.
A Nord della Medina, sulla foce del fiume Oued Bou Regreg, attraversando la porta Bab al Wudayya ho scoperto una vera e propria città nella città.
Oltre le antiche mura color ocra vi è un Mondo completamente diverso da quello della Medina, sembra di essere per un momento a Chefchaouen: tutto si tinge di bianco e blu.
Ho adorato perdermi nella Kasbah (che significa fortezza) e vagare senza una mappa. La Kasbah si trova su un promontorio affacciato sull’Oceano, e dalle sue terrazze mi sono incantata a guardare le onde altissime che s’infrangevano sugli scogli e sulle mura.
Nella Kasbah si può visitare il Giardino degli Andalusi, in stile moresco (che ha molte assonanze con l’Alcazar di Siviglia) dove degustare del the marocchino sotto gli alberi di agrumi; la moschea più antica di Rabat, la Jami al Atiq, e la porta Bab Chellah che riconduce nella Medina.
Cosa vedere a Rabat in Marocco: torre Hassan e Mausoleo Mohammed V.
Nel XII secolo il sultano ordinò la costruzione di una moschea enorme con il minareto che sarebbe dovuto diventare il più alto al Mondo: i lavori però non sono mai terminati, e ad oggi ne rimangono circa duecento colonne (le fondamenta della moschea ideata dal sultano) ed una torre di mattoni rossi (di Hassan) alta 44 metri (ma che doveva misurarne più del doppio!).
Mentre ero lì m’immaginavo le duecento colonne innalzate, e quindi l’opera finita: sarebbe stata un’opera architettonica strabiliante oltre che grandissima!
Attraversando la piazza si trova il Mausoleo di Mohammed V, un edificio in marmo bianco (udite udite) italiano che custodisce le spoglie del sultano e dei suoi figli, sempre protetto da guardie.
Cosa vedere a Rabat in Marocco: la Necropoli di Chellah.
…perché anche il Marocco custodisce reperti e resti di città romane!
La necropoli di Chellah si trova un po’ fuori Rabat, ma ci si arriva facilmente con circa dieci dirham, con un taxi. Il sito è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 2012. I romani chiamavano questa città “Sala Colonia”, dalla forma urbanisticamente riconoscibile e palesemente di derivazione romana.
Nel XII secolo la città fu abbandonata, gli abitanti si trasferirono a Salè, una frazione di Rabat visibile dalla kasbah. Ne rimangono il foro, un hammam, una medersa, i resti di un minareto ed una necropoli dove giace il sultano del XIV secolo.
Oggi, oltre ad essere un sito turistico molto visitato, è residenza di una colonia di cicogne!
Cosa vedere a Rabat in Marocco: il Palazzo Reale.
Ultima tappa importante di Rabat è il Palazzo Reale, che, però, non è del tutto visitabile, ma solo in parte perché è residenza attuale del re.
Il Palazzo Reale vanta architetture islamiche meravigliose e giardini curatissimi.
L’eleganza arabeggiante di questo complesso mi ha stravolta. L’ingresso al Palazzo Reale è possibile non dalla porta principale ma dal parco Mechouar. All’ingresso bisogna mostrare il passaporto per motivi di sicurezza.
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Buon viaggio in Marocco!
Liz
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