Tour in barca a La Maddalena: cosa vedere tra spiagge da sogno, natura e storia.
Ci sono luoghi in cui il tempo sembra rallentare, dove il mare disegna linee perfette tra le rocce e la luce cambia colore a ogni ora del giorno.
L’Arcipelago di La Maddalena è uno di quei luoghi. Un piccolo paradiso a nord-est della Sardegna, composto da sette isole principali e una costellazione di scogli, calette e spiagge raggiungibili solo dal mare.
Navigare tra le isole è il modo più autentico – e in molti casi l’unico – per scoprire e coglierne la sua vera essenza. Di seguito, alcuni suggerimenti per rendere la tua gita in barca a La Maddalena un’esperienza indimenticabile.
Buona lettura!
***Ciao, mi presento! Sono Liz, un’anima zen, una gipsy. Travel blogger e content creator dal 2016. Viaggio principalmente on the road e prediligo soggiorni wild e itinerari naturalistici. Viaggio con Marcello e i miei tre bimbi: India, Tiago e Ambra. Siamo Pugliesi, raccontiamo tanto le nostre radici e anche i viaggi all around. Puoi seguire le nostre avventure nel Mondo sul nostro profilo Instagram I VIAGGI DI LIZ!***
Dove si trova l’Arcipelago di La Maddalena.
Situato tra la Sardegna e la Corsica, all’ingresso orientale delle Bocche di Bonifacio, l’Arcipelago di La Maddalena è composto da La Maddalena, Caprera, Santo Stefano, Spargi, Budelli, Razzoli e Santa Maria. Le isole erano note un tempo come “Isole Intermedie” e iniziarono ad essere abitate solo nel XVIII secolo.
Nel 1994 l’intera area è stata dichiarata Parco Nazionale, a tutela di un ecosistema marino e terrestre tra i più affascinanti e fragili del Mediterraneo.
Un arcipelago che racconta storie antiche.

Le isole dell’Arcipelago di La Maddalena iniziarono ad essere abitate stabilmente solo nel XVIII secolo, ma la loro storia è ben più antica. Già in epoca romana queste acque erano rotte da rotte commerciali e navali: al largo di Spargi, ad esempio, sono stati ritrovati i resti di un’antica nave romana. Per secoli, le isole rimasero quasi disabitate, frequentate solo da pastori, pescatori e corsari in cerca di approdi nascosti.
Fu con i coloni corsi, provenienti in gran parte da Bonifacio, che cominciò una vera e propria colonizzazione: nacquero le prime case in pietra, si tracciarono sentieri tra la macchia e si avviarono le prime attività legate al mare e al commercio. Il legame con la Corsica è ancora visibile nei cognomi, nei dialetti e nelle tradizioni locali.
Oggi, passeggiando tra i vicoli del borgo o navigando tra le isole, si avverte ancora quell’eco di storie antiche, fatte di vento, sale e tenacia. Un’eredità viva, che rende queste isole non solo belle, ma profondamente affascinanti.
Perché scegliere una gita in barca a La Maddalena?
Esplorare queste isole via mare è un’esperienza mistica ed evocativa: significa accedere a calette nascoste, nuotare in acque trasparenti, osservare pesci colorati a pochi metri dalla barca, lasciarsi stupire da rocce granitiche scolpite dal vento.
Le meraviglie più suggestive da esplorare.
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Cala Corsara – Isola di Spargi.
Situata a nord-ovest dell’arcipelago, l’isola di Spargi è una delle più scenografiche. Cala Corsara, sulla costa meridionale, è la sua spiaggia più celebre: una mezzaluna di sabbia chiarissima incorniciata da rocce granitiche scolpite dal vento e dalla salsedine, che nel tempo hanno assunto forme curiose e quasi surreali. Le acque, dal fondale basso e sabbioso, sfumano dal verde chiaro all’azzurro intenso, rendendola perfetta per il nuoto e lo snorkeling.
Altre spiagge degne di nota sull’isola sono Cala Soraya, Cala Connari e Cala Granara, tutte affacciate sulla costa meridionale, accessibili solo dal mare. Spargi è completamente disabitata e conserva un’atmosfera selvaggia, ideale per chi cerca silenzio e natura.

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Le Piscine Naturali: Budelli, Razzoli e Santa Maria.
Questo tratto di mare si estende a nord dell’arcipelago, tra le isole di Budelli, Razzoli e Santa Maria, e prende il nome di “Piscine Naturali” per l’incredibile limpidezza delle acque. Il fondale basso e sabbioso, unito ai colori del granito e della vegetazione, crea un paesaggio marino che sembra irreale.
Isola di Budelli.
L’isola di Budelli è famosa per la sua Spiaggia Rosa, visibile dalla barca ma non accessibile per motivi di conservazione ambientale. La sabbia rosata è frutto della presenza di micro-frammenti di corallo e conchiglie. Budelli è simbolo della fragilità dell’ecosistema mediterraneo.

Isola di Razzoli.
L’isola di Razzoli, a nord di Budelli, si distingue per le sue coste alte e scoscese. Cala Lunga è l’unica spiaggia dove è possibile approdare: una lingua di sabbia chiara incastonata tra rocce e macchia mediterranea.

Isola di Santa Maria.
Santa Maria, a est, è la più pianeggiante del gruppo. Offre calette protette, fondali sabbiosi e una costa più dolce, ideale per chi cerca acque tranquille e ambienti meno impervi.
Posizionata tra Budelli e La Maddalena, Santa Maria è un’isola con una morfologia più dolce rispetto alle altre. È una delle poche dell’arcipelago con tracce di antichi insediamenti abitativi e qualche residenza estiva ancora oggi utilizzata.
La spiaggia principale è Cala Santa Maria, una delle più grandi dell’arcipelago: sabbia chiara e soffice, mare trasparente, adatta anche ai bambini. Intorno, altre calette più piccole e riservate permettono di vivere un’esperienza più intima. La vegetazione è bassa e aromatica, con una fitta presenza di mirto, ginepro e lentisco.

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Il borgo di La Maddalena.
Cuore pulsante dell’arcipelago, La Maddalena è l’unica isola abitata stabilmente. Situata nel settore centro-orientale, è anche la base logistica per partire alla scoperta delle altre isole. Il centro storico è un labirinto di viuzze lastricate, palazzi color pastello, scalinate e piccole piazze che si affacciano sul porto.
Le spiagge non mancano neanche qui: Cala Spalmatore, ben attrezzata e facilmente raggiungibile in auto, è una delle più frequentate. Punta Tegge e Bassa Trinità offrono invece ambienti più rilassati, con scogli granitici che digradano dolcemente nel mare.
La strada panoramica che attraversa l’isola regala viste spettacolari, in particolare dal Colle Guardia Vecchia, da cui si domina l’intero arcipelago. Il contrasto tra il granito rosa, il verde della vegetazione e l’azzurro del mare è di una bellezza che lascia senza parole.
Oltre il mare: la storia e l’anima delle isole.
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La Maddalena, il cuore pulsante dell’Arcipelago.
Con i suoi 20 chilometri quadrati di estensione, La Maddalena è la maggiore tra le isole dell’arcipelago. Il suo perimetro costiero di circa 45 km è frastagliato e ricco di insenature, baie segrete e spiagge spettacolari che si alternano a promontori rocciosi e tratti di fitta vegetazione.
Il cuore dell’isola è il borgo omonimo, affacciato su un porto vivace, punto di partenza per le escursioni via mare e luogo perfetto per passeggiare tra vicoli in pietra, botteghe artigianali e ristorantini che sanno di mare.
Salendo al Colle Guardia Vecchia, il punto più alto dell’isola (146 m), si gode di un panorama sorprendente: lo sguardo abbraccia le isole vicine e, nelle giornate limpide, arriva fino alla Corsica. Da qui, il granito rosa della costa e l’azzurro intenso del mare compongono un paesaggio che sembra dipinto.

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Caprera e il ricordo di Garibaldi.
Caprera è collegata a La Maddalena da un ponte-diga, ma il suo spirito è completamente diverso. Selvaggia, rocciosa, battuta dal vento e immersa nella macchia mediterranea, è un’isola che parla al cuore di chi la visita.
Qui scelse di vivere Giuseppe Garibaldi, che dopo anni di battaglie e viaggi, trovò pace tra gli ulivi e il mare di quest’isola. Il Compendio Garibaldino è uno dei luoghi storici più visitati della Sardegna: la Casa Bianca, rimasta pressoché intatta, conserva arredi originali, oggetti quotidiani, lettere e ricordi del Generale.
Nel silenzio del cortile si possono osservare anche il forno, il mulino a vento, le stalle e il magazzino. Un viale di pietra conduce alla sua Tomba, un blocco di granito essenziale, circondato dalle sepolture dei familiari.
Oltre al valore storico, Caprera è anche un paradiso naturalistico: spiagge come Cala Coticcio (nota anche come “Tahiti” per il colore dell’acqua), Cala Napoletana e Cala Caprarese sono tra le più belle dell’intero arcipelago.

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Santo Stefano e i resti della base americana.
Santo Stefano è una delle isole meno conosciute, e forse proprio per questo affascina chi cerca luoghi dal passato poco raccontato. Situata a sud di La Maddalena, è dominata dal Monte Zucchero, una collina che supera di poco i 100 metri, ma offre scorci suggestivi su tutto il tratto meridionale dell’arcipelago.
Per circa trent’anni, l’isola ha ospitato una base militare della Marina degli Stati Uniti, con un’area adibita al rimessaggio di sommergibili. Oggi, ciò che resta della base è abbandonato, ma continua ad alimentare l’interesse di chi ama esplorare luoghi insoliti e carichi di storia recente.
Sulla costa settentrionale si trova la Spiaggia del Pesce, una piccola baia di sabbia chiara e acque cristalline, perfetta per una sosta silenziosa. L’assenza di insediamenti turistici rende Santo Stefano un’isola intima, ancora in parte segreta, dove il tempo sembra essersi fermato.

Quando andare?
L’Arcipelago di La Maddalena dà il meglio di sé tra maggio e settembre, quando il mare è calmo e la luce esalta ogni sfumatura del paesaggio. I mesi di maggio e giugno sono l’ideale per chi cerca tranquillità e temperature miti, perfette per stare in barca e godersi il primo sole senza folla.
Luglio e agosto offrono giornate lunghe, acqua tiepida e fondali luminosi, ma è anche il periodo di maggiore affluenza, quindi è bene prenotare con anticipo. Settembre, infine, è un piccolo segreto per chi ama i ritmi lenti: il mare conserva il calore dell’estate, le spiagge sono meno frequentate e i tramonti si tingono di tonalità più morbide e dorate.
Cosa portare?
Per affrontare al meglio una giornata in barca tra le isole dell’Arcipelago, è importante partire ben attrezzati.
Un cappello a tesa larga, occhiali da sole e una crema solare ad alta protezione sono indispensabili per proteggersi durante le ore centrali, quando il sole si riflette sull’acqua amplificando l’esposizione.
Un costume comodo e un telo mare saranno utili durante le soste per il bagno, mentre chi desidera esplorare i fondali non dovrebbe dimenticare maschera e boccaglio: anche senza immersioni, basta mettere la testa sott’acqua per trovarsi davanti a un acquario naturale.
Meglio scegliere scarpe antiscivolo o ciabatte stabili per muoversi agevolmente sulla barca. Un cambio asciutto e una felpa leggera possono tornare utili al rientro, quando il sole cala e l’aria si fa più fresca.
Infine, una bottiglia d’acqua, uno snack e, per chi ama portare a casa immagini da ricordare, una fotocamera o uno smartphone waterproof: l’arcipelago regala scorci che meritano di essere custoditi.
Un’esperienza indimenticabile.
Ci sono esperienze che non si misurano in chilometri percorsi, ma in emozioni. Giornate in cui il tempo rallenta, la mente si svuota e tutto ciò che conta è il colore del mare, l’odore del vento, il silenzio tra le rocce.
L’Arcipelago di La Maddalena regala proprio questo: una bellezza che non urla, ma resta. Resta nei gesti lenti, negli sguardi rivolti all’orizzonte, nei piedi scalzi sulla sabbia. È quella sensazione leggera, quasi impalpabile, che accompagna chi parte con curiosità e torna con qualcosa in più.
Una meraviglia che, una volta vissuta, non si dimentica più.
Per maggiori informazioni e dettagli per definire il tuo itinerario, visita Parco dell’Arcipelago di La Maddalena.
Buon viaggio in Sardegna!
Liz
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