Forenza, il Balcone delle Puglie: un viaggio tra arte musiva, storia templare e sapori lucani.  Tutte le informazioni utili per la visita.

Nel cuore della Basilicata, tra le alture della provincia di Potenza, sorge Forenza, un borgo ricco di fascino, storia e spiritualità, soprannominato da secoli Il Balcone delle Puglie.

Questo titolo non è casuale: dal suo punto più alto, il paesaggio si apre in un ampio abbraccio visivo che abbraccia la Puglia, regalando panorami bellissimi che si estendono fino al Tavoliere e oltre. Ma Forenza è molto più di un punto panoramico: è un luogo in cui la memoria si stratifica tra arte, cultura e gusto, dove passato e presente dialogano grazie all’opera di artisti contemporanei come Mario Brienza, alla riscoperta della simbologia templare e alla promozione di eccellenze enogastronomiche locali.

Così una Domenica abbiamo preparato un pranzetto al sacco e siamo partiti con i nostri tre bambini alla scoperta di questo borgo di cui tanto avevamo sentito parlare per i suoi mosaici, e che tanto ci incuriosiva. E abbiamo fatto benissimo: Forenza è stata una bella e piacevole scoperta e adesso sono qui, seduta, a scriverne e a raccontartela.

Buona lettura!

***Ciao, mi presento! Sono Liz, un’anima zen, una gipsy. Travel blogger e content creator dal 2016. Viaggio principalmente on the road e prediligo soggiorni wild e itinerari naturalistici. Viaggio con Marcello e i miei tre bimbi: India, Tiago e Ambra. Siamo Pugliesi, raccontiamo tanto le nostre radici e anche i viaggi all around. Puoi seguire le nostre avventure nel Mondo sul nostro profilo Instagram I VIAGGI DI LIZ!***

Le origini di Forenza: da Forentum al borgo medievale.

Le radici di Forenza affondano nell’antica Forentum, una colonia sannita successivamente conquistata dai Romani nel 317 a.C. Situata lungo una via che collegava Venusia a Bantia e Acheruntia, Forentum fu menzionata da autori come Orazio e Plinio il Vecchio. A causa delle continue incursioni, gli abitanti si trasferirono su una collina vicina, dando vita all’attuale Forenza nel IX secolo. Nel corso dei secoli, il borgo fu dominato da Bizantini, Longobardi, Normanni e Angioini, ciascuno lasciando tracce nell’architettura e nella cultura locali.

Il “Balcone delle Puglie”: un panorama senza eguali.

Siamo in Basilicata, è vero, ma siamo pur sempre al confine con la bella Puglia.

E così Forenza, arroccata a 836 metri sul livello del mare, non può che deliziarti con una vista spettacolare sulla pianura pugliese, spaziando dal Tavoliere delle Puglie fino al Gargano. E’ proprio questa posizione privilegiata che le ha valso il soprannome di Balcone delle Puglie, rendendola un punto di osservazione ideale per ammirare il paesaggio circostante da qualsiasi punto del borgo vi si trovi.

Questo soprannome evoca anche il ruolo che Forenza ha storicamente ricoperto: ponte culturale e commerciale tra due regioni, crocevia di influenze, tradizioni e saperi. Il borgo fu un importante centro in epoca longobarda e normanna, e ha custodito nel tempo una forte vocazione religiosa, testimoniata dalla presenza di numerose chiese e da un forte legame con l’ordine dei Templari.

Forenza, il borgo dei mosaici in Basilicata
Forenza, il borgo dei mosaici in Basilicata

I mosaici di Mario Brienza a Forenza: arte a cielo aperto.

Uno degli elementi più distintivi e affascinanti del borgo di Forenza è il percorso dei mosaici realizzato dall’artista Mario Brienza. Nato da una profonda connessione con la terra lucana e con le sue radici spirituali e simboliche, il lavoro di Brienza non è solo decorativo, ma narrativo: ogni mosaico è una tappa di un percorso che intreccia arte, storia, leggenda e identità.

L’idea alla base di questo progetto è quella di restituire all’arte pubblica una funzione educativa e spirituale, capace di suscitare domande, di stimolare la riflessione, e di valorizzare il patrimonio immateriale del borgo. I mosaici si inseriscono armonicamente nel contesto urbano, non come intrusioni moderne, ma come frammenti di memoria contemporanea, tessere di un dialogo tra antico e moderno.

Ma oltre a questo, Mario Brienza ha avuto un’intuizione tanto semplice quanto geniale: rivalorizzare il borgo in cui vive dando nuova vita agli oggetti dimenticati. Tazze sbeccate, bicchieri spaiati, vecchi lampadari, tappi di bottiglia, piastrelle rotte… tutto ciò che sembrava inutile, è diventato materia prima per creare mosaici colorati, vivaci, sorprendenti. Opere che oggi decorano muri, angoli, portoni e scorci nascosti, raccontando una storia di creatività, rispetto e identità.

Il suo è un modo di fare arte ecosostenibile, in perfetto equilibrio tra estetica e coscienza ambientale. Un progetto che unisce riciclo e bellezza, trasformando il paese in una galleria a cielo aperto, dove ogni mosaico parla di memoria e rinascita. Camminare per questi vicoli è come seguire un filo narrativo fatto di frammenti recuperati, messi insieme da una visione lucida e poetica. Un gesto d’amore verso la propria terra, capace di coinvolgere e ispirare.

Forenza, il borgo dei mosaici in Basilicata
Forenza, il borgo dei mosaici in Basilicata
Forenza, il borgo dei mosaici in Basilicata
Forenza, il borgo dei mosaici in Basilicata
Forenza, il borgo dei mosaici in Basilicata
Forenza, il borgo dei mosaici in Basilicata

Come visitare i mosaici di Forenza? Il percorso.

Il percorso è visitabile liberamente, ed è dislocato in sei punti chiave nel borgo antico. Ti consiglio, se hai bimbi al seguito, di non considerare l’utilizzo del passeggino perchè ci sono molte scale, ed il pavimento a volte risulta sconnesso. Le opere di Mario Brienza sono:

  1. Generazione Z. Collocata lungo via del Duomo, l’opera “Generazione Z” è un mosaico che racconta le trasformazioni del presente. Mario Brienza ha utilizzato materiali recuperati, tra cui vecchi circuiti elettronici e dispositivi dismessi, per dare forma a una narrazione visiva sull’epoca digitale. L’opera invita a riflettere sul ruolo della tecnologia nella vita quotidiana e sulle complessità che le nuove generazioni si trovano ad affrontare in un mondo sempre più connesso e frammentato.
  2. Il Giardino dei Semplici. In un angolo tranquillo del paese, questo mosaico richiama la sobrietà francescana. Brienza impiega pezzi di ceramica, vetro e altri materiali per dar vita a un giardino simbolico che favorisce la riflessione e l’introspezione. L’opera celebra l’umiltà e la bellezza celata nelle cose più modeste. 
  3. Il Giardino Zen. Quest’opera rappresenta un esempio unico di street art. Realizzata con cocci di bottiglie, piatti colorati, conchiglie e altri materiali di riciclo, il “Giardino Zen” trasforma uno spazio urbano in un luogo di meditazione e armonia, ispirato alla filosofia orientale.
  4. La Galleria. Nel cuore del centro storico, Brienza ha creato una galleria artistica utilizzando specchi, ceramiche e oggetti di recupero. Questo spazio immersivo riflette la storia e l’identità di Forenza, offrendo ai visitatori un’esperienza sensoriale unica.
  5. Condominio B-52. In questo intervento artistico, Brienza ha riportato alla luce gli antichi soprannomi degli abitanti di Forenza, dipingendoli su una facciata di un edificio.L’opera celebra la memoria collettiva e le radici culturali della comunità, trasformando un semplice muro in una testimonianza vivente della storia locale.
  6. La Sentina. Le sentine, antichi canali di scolo, sono state trasformate da Brienza in opere d’arte.Utilizzando materiali di riciclo, l’artista ha creato mosaici che valorizzano questi spazi dimenticati, integrandoli nel tessuto urbano e restituendo loro dignità e bellezza.
Forenza, il borgo dei mosaici in Basilicata
Forenza, il borgo dei mosaici in Basilicata
Forenza, il borgo dei mosaici in Basilicata
Forenza, il borgo dei mosaici in Basilicata
Forenza, il borgo dei mosaici in Basilicata
Forenza, il borgo dei mosaici in Basilicata

La Cantina dei Templari: un’esperienza enogastronomica nel cuore di Forenza.

Una visita a Forenza non può dirsi completa senza una tappa alla suggestiva Cantina dei Templari, situata nel cuore del centro storico, proprio all’imbocco dei vicoli artistici.

Questo luogo unico è stato ricavato all’interno di antiche grotte e ambienti rupestri, un tempo utilizzati dai cavalieri templari come deposito e punto di sosta. Oggi, sapientemente restaurata, la cantina è divenuta uno spazio dedicato alla degustazione di vini e prodotti tipici locali, in un contesto che unisce storia, archeologia e gastronomia.

Il vino qui non è solo un prodotto da assaporare, ma un racconto liquido del territorio. Le etichette proposte valorizzano i vitigni autoctoni lucani, come l’Aglianico del Vulture, e sono spesso accompagnate da taglieri di salumi, formaggi, pane di grano duro e conserve fatte in casa. La Cantina offre anche percorsi sensoriali guidati, eventi a tema medievale e serate culturali con musica dal vivo e narrazioni storiche. Io ho adorato il vino rosso, ideale su dei piatti di carne.

Per più informazioni sugli orari di apertura ti consiglio di visitare il sito ufficiale della Cantina dei Templari.

La Festa dei Templari del 16 agosto a Forenza.

Uno degli eventi più attesi dell’anno è la Festa dei Templari, che si tiene ogni anno il 16 agosto, in concomitanza con la celebrazione di San Rocco, patrono del paese. Questa manifestazione è una rievocazione storica in grande stile che coinvolge l’intera comunità forenzese in una messa in scena suggestiva e coinvolgente.

Le vie del borgo si trasformano in un villaggio medievale, popolato da cavalieri, monaci, artigiani e mercanti. Si tengono cortei in costume, duelli, spettacoli di falconeria, fuochi d’artificio e cerimonie religiose in stile templare. La festa non è solo intrattenimento, ma anche un momento di recupero dell’identità storica del paese, che rivive il legame spirituale con l’Ordine del Tempio e la sua eredità culturale.

Tra i momenti più toccanti vi è il rituale della benedizione dei pellegrini, una cerimonia simbolica che richiama l’antico ruolo dei Templari come protettori dei viandanti e dei devoti in cammino.

Buon viaggio a Forenza!

Liz

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Autore

Liz, cuore zingaro, anima zen. Travel content creator, web writer, SMM. Vagabondo nel Mondo, racconto luoghi e itinerari, ma racconto anche le mie radici, la mia Puglia, che amo. Viaggio con il mio compagno Marcello ed i nostri piccoli India, Tiago e Ambra, i nostri figli. Credo fortemente che il viaggio e la natura siano per loro la migliore scuola senza mura in assoluto. Siamo wild & eco-friendly!

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