Carrick a Rede Rope Bridge: un’adrenalinica esperienza sul famoso ponticello sospeso sull’Atlantico, in Irlanda.

Irlanda del Nord, una fioca giornata di Marzo, il cielo cupo e capriccioso.

Nubi gravide di pioggia, qualche raggio di Sole si ostina a filtrare inusualmente sui verdi prati della Contea di Antrim.

Il cielo capriccioso, plumbeo e mai terso. Quattro ruote sfrecciano su una piccola strada attorniata da enormi distese di campi e, come costante compagno di viaggio, lateralmente, l’Oceano Atlantico.

Dopo essermi vissuta per bene Dublino, ho deciso di girare un po’non rimanendo solo nell’allegra capitale.

Sì, perché non si può dire di esser stati in Irlanda se il viaggio si limita solo a Dublino.

Quel giorno di Marzo, la scelta è ricaduta sull’Irlanda del Nord.

Ed in particolare, su una meta suggestiva ma un po’ più adrenalinica, su cui mi ero parecchio documentata tempo prima: il Carrick a Rede Rope Bridge.

Carrick a Rede Rope Bridge in Irlanda
Carrick a Rede Rope Bridge in Irlanda
Carrick a Rede Rope Bridge in Irlanda

Carrick a Rede Rope Bridge: di che si tratta?

Il Carrick a Rede Rope Bridge è un ponticello di corda sospeso a trenta metri di altezza sull’Oceano Atlantico.

Dalla fine del Settecento, il ponticello collega la terraferma alla piccola isola di Carrick.

Si racconta che per circa trecentocinquant’anni i pescatori abbiano utilizzato il ponte per la pesca dei salmoni, in quanto l’isolotto Carrick si trova sulla rotta atlantica dei salmoni che attraversano in risalita i fiumi Bush e Bann per andare a deporre le loro uova.

Oggi la pesca è sospesa, i salmoni sono molto pochi, e di Carrick a Rede Rope Bridge ne è rimasta solo un’attrazione turistica per i più coraggiosi.

Carrick a Rede Rope Bridge: come arrivarci?

A meno che non siate automuniti, da Dublino giornalmente partono degli autobus organizzati per l’escursione al Carrick a Rede Rope Bridge, al Selciato del Gigante, al Castello di Dunluce e al Dark Hedges tutti in giornata, ad un prezzo molto molto conveniente.

Vi racconto…

“Uno chalet in legno ci accoglie, è la biglietteria. Di lì, ci abbandoniamo ad una passeggiata piacevolissima di circa un chilometro, su un sentiero sterrato a strapiombo sull’Oceano Atlantico.

Il vento in faccia e tra i capelli, gli occhi carichi di meraviglia dinanzi alla vastità del gigante azzurro, che impetuoso s’infrange contro le scogliere con onde furenti. Che magnifico senso di libertà mi pervade.

Mi sento in completa armonia con la natura circostante e con gli elementi. Mi sento parte integrante di essa, di questa entità viva ed in continuo movimento. E’ tutto perfetto.

Carrick a Rede Rope Bridge in Irlanda
Carrick a Rede Rope Bridge in Irlanda

Una piccola discesa ed eccolo lì, il ponticello in corda. In barba alle mie compagne vertigini.

Tentenno ma non mollo. Scelgo di attraversarlo, ma non riesco a farlo lentamente.

Passo dopo passo, sudo, tremo, guardo giù e tra le assi in legno si distingue benissimo il fondo, di lì a trenta metri, è l’Oceano in tutta la sua furia.

Il vento incalza, il ponticello sventola, cerco razionalmente di accelerare per metter subito piede sull’isola di Carrick. Diciotto metri, solo diciotto metri. Di paura e adrenalina, stupore e agitazione.

Le vertigini non mi danno tregua, tocco la terraferma di Carrick, vado a sedermi sulla panchina, l’unica e sola panchina dell’isola. Mi calmo, scruto l’orizzonte, riesco a malapena a distinguere le coste della Scozia.

Mi volto: il ponticello continua a ondeggiare, ma i viaggiatori, imperterriti, lo attraversano. Magari non soffrono di vertigini. O, non come me.

Riprendo le forze e torno indietro, ancora diciotto metri ed è fatta: coraggio, Liz”.

Carrick a Rede Rope Bridge in Irlanda
Carrick a Rede Rope Bridge in Irlanda
Carrick a Rede Rope Bridge in Irlanda

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Buon viaggio in Irlanda!

Liz

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Autore

Liz, un cuore zingaro ed un’anima zen. Vagabondo nel Mondo da anni in cerca dell’autenticità dei luoghi e dei popoli, ma nonostante tutto amo la mia calda Puglia. Content creator, web writer, storyteller. Viaggio con Marcello, compagno d'avventure, ed i piccoli India e Tiago, i nostri figli.

1 Comment

  1. Nonostante le vertigini sei riuscita a superare le tue paure e ad andare fino in fondo. Complimenti Annalisa, io non so se sarei riuscita. Sono una fifona di prima categoria e purtroppo queste mie paure a volte non mi permettono di vivere al meglio ogni sfumatura del viaggio. Mi sei di grande ispirazione!

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