10 cose da vedere ad Istanbul, guida completa alla visita della città di mezzo tra Oriente e Occidente. Cosa fare, cosa mangiare, attività.
“Era una tipica serata sul Bosforo, con la sua atmosfera languida, il suo sfarzo e le sue miserie, i suoi profumi e il suo sentore di marcio. La poesia, come nei paesaggi di Istanbul, era in gran parte artificiosa, ma c’era anche qualche raro momento che non dipendeva dalla volontà dell’uomo.”
Mi piace ricordare così Istanbul, con questa frase di Georges Simenon, che ne descrive perfettamente l’anima. O le due anime. Sì, perché Istanbul ha davvero due anime.
Ha il fascino sublime della terra di mezzo, culla di due culture, di due continenti, di due colori in antitesi tra loro. La sua versatilità e la sua storia, i suoi cromatismi assoluti, lo charme orientaleggiante con un piede nell’Europa, per anni l’hanno resa la sesta città più visitata al mondo. Istanbul difatti è abbracciata da due continenti, l’Asia e l’Europa, congiunti dallo stretto del Bosforo, unico punto di comunicazione tra il Mar Nero ed il Mar di Marmara.
L’essenza asiatica, orientale, la si riconosce dapprima nel canto del muezzin che riecheggia nell’aria. Poi nei colori. A me Istanbul ha davvero tanto emozionata. E sono rimasta interdetta dinanzi alle vicende terroristiche avvenute negli ultimi anni, che l’hanno macchiata di rosso, rosso sangue. E di nero.
Ne parlavo nel post dedicato alle mie emozioni durante il viaggio ad Istanbul.
In questo post voglio parlarvi di cosa vedere assolutamente ad Istanbul e di cosa mangiare.
Buona lettura!
***Ciao, mi presento! Sono Liz, un’anima zen, una gipsy. Travel blogger e content creator dal 2016. Viaggio principalmente on the road e prediligo soggiorni wild e itinerari naturalistici. Viaggio con Marcello e i miei tre bimbi: India, Tiago e Ambra. Siamo Pugliesi, raccontiamo tanto le nostre radici e anche i viaggi all around. Puoi seguire le nostre avventure nel Mondo sul nostro profilo Instagram I VIAGGI DI LIZ!***
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1. Perditi nelle ventimila piastrelle turchesi della Moschea Blu.
Per i turchi, Sultan Amhet Camii. In Italiano, Moschea Blu: blu, come il colore predominante delle oltre ventimila variopinte piastrelle in ceramica di Iznik che rivestono la cupola, che creano, assieme al gioco di luci delle finestrelle, un’atmosfera mistica e quasi surreale all’interno della Moschea.
La costruzione della moschea risale agli inizi del 1600. Ahmet I, il sultano dell’epoca, fece edificare anche sei meravigliosi minareti attorno alla Moschea tanto da differenziarla dalle altre e renderla anche per questo la Moschea più bella di Istanbul. All’interno, la moschea è bellissima: tappeti immensi a ricoprire l’area, vetrate ampie che conferiscono luminosità, decorazioni, a volte anche in oro, lampadari che dal soffitto si stagliano fino ad arrivare ad altezza d’uomo. E silenzio, smorzato solo dall’inizio della preghiera, quando tutte le voci si unificano in una e le donne si separano dagli uomini.
Anticamente la Moschea Blu ospitava una madrasa (una scuola coranica), un ospedale e anche una mensa per i più poveri.
Per entrare nella Moschea bisogna rispettare alcune importantissime regole di comportamento. Bisogna entrare scalzi, lasciando le scarpe fuori. Le donne devono coprirsi il volto con un velo, o le spalle con una mantella consegnati all’ingresso.
L’ingresso è libero, la Moschea è aperta dalle 8 alle 16.45.
2. Ammira l’imponenza di Hagia Sofia e l’eleganza della Moschea di Solimano.
Hagia Sofia è una delle cose da vedere assolutamente ad Istanbul. Un colosso.
Dall’esterno può sembrar grigia e cupa, ma all’interno è una vera chicca ricca di mosaici e decorazioni molto fine. Questa moschea risale al 537, anche se le sue mura contenevano una cattedrale cristiana di rito bizantino, poi divenuta cattedrale cattolica, poi moschea, e dal 1935 ad oggi è un museo, per volere di Ataturk, il padre della nuova repubblica turca. Per me Hagia Sofia rappresenta un’araba fenice, morta e rinata tante volte, più bella e graziosa di prima.
Meravigliosi i mosaici del X secolo dell’abside maggiore. Notevole l’equilibrio della grandissima cupola priva di sostegni, che grazie a giochi di volumi si erge maestosa e dona senso di spazio e luminosità. La moschea è aperta da martedi a domenica, dalle 9 alle 17, ed il prezzo del biglietto è di 20 lire turche.
Sempre per restare in tema di magnificenza dell’Impero Ottomano, ti consiglio di non perderti la Moschea di Solimano.
Si trova su un colle di Istanbul, nel quartiere del Gran Bazaar, ed è raggiungibile a piedi con un pochino di fatica. Anch’essa è un’araba fenice, distrutta dapprima da un incendio nel 1600 e poi da un terremoto nel 1700. La moschea ospita una madrasa, una mensa per i poveri, un ospedale ed un hammam. Qui puoi ammirare i portici, edificati con marmo rosa e granito rosso, la cupola con i quattro minareti, il cortile grande e accogliente.
La moschea di Solimano è aperta tutti i giorni dalle 9 alle 17.30, l’ingresso è gratuito e anche qui bisogna rispettare il codice etico imposto per entrarci.
3. Sentiti un Re nel Palazzo Topkapi ed un esploratore nella Cisterna Basilica.
Il Palazzo Topkapi è il complesso che anticamente ospitava la dimora dei sultani ottomani fino a che nel 1924 non divenne un vero e proprio museo, dopo la caduta della monarchia ottomana.
Notevoli e prestigiose sono le porte monumentali che accolgono il viaggiatore nei cortili e negli spazi del Topkapi, che raccoglie le testimonianze di tutto l’impero ottomano: qui potrai immergerti completamente nella vita dell’epoca passeggiando al suo interno, tra reliquie di profeti (tra i quali Maometto), gemme preziose, lussuosi giardini di rose e tulipani, scritte arabe, pugnali ed opere d’arte, si materializza davanti agli occhi la vita di un tempo, quando Sultani e odalische popolavano le tre corti in cui si suddivide il Palazzo, oltre all’Harem, la “zona proibita” dove il Sultano viveva con la sua famiglia.
E’ aperto tutti i giorni ad eccezione del martedì, dalle 9 alle 17. Il prezzo è di 25 lire turche.
La Cisterna Basilica invece ti farà sentire un vero e proprio esploratore: risale al 532 dC e, anticamente, la sua funzione primaria era quella di raccolta e approvvigionamento acque per la città, nelle fondamenta di una basilica pagana.
Dopo esser stata abbandonata, nel 1987 è stata rivalorizzata e restaurata per l’apertura al pubblico. Scendi nelle viscere della terra, ammira i giochi di luce e l’architettura classica, cammina per le passerelle e guardati intorno.
E’ aperta tutti i giorni dalle 9 alle 18 e costa 10 lire turche.
4. Al tramonto guarda il panorama dalla Torre di Galata.
Per un tramonto indimenticabile, sia alla vista che all’udito, con il canto del muezzin nell’aria, sali sulla Torre di Galata.
Si trova nel quartiere ebraico, chiamato Beyoglu, di cui ne è divenuta il simbolo. Anticamente la Torre di Galata aveva uno scopo difensivo e fu costruita dai genovesi nel 1348 che vi apposero, all’apice del tetto conico, una croce.
Con l’Impero Ottomano la torre divenne una prigione, in seguito un osservatorio e ancora una torre per l’avvistamento degli incendi. Dopo varie demolizioni e ristrutturazioni a causa di terremoti, la torre ha trovato il suo scopo finale nei viaggiatori che amano visitarla per il panorama, sorseggiando un caffè al bar, cenando al ristorante o concedendosi una serata in discoteca sulla torre.
E’ aperta tutti i giorni dalle 9 alle 17 e l’ingresso costa 11 lire turche.
Per completare il tour al tramonto, fai una passeggiata sul ponte di Galata, che collega la città vecchia a quella moderna, per ammirare le spettacolari silhouette delle moschee con i minareti e le loro cupole al calar del sole.
5. Contratta e compra le chicche turche al Gran Bazaar.
Istanbul non sarebbe Istanbul senza i colori e gli odori dei suoi mercati. Il Gran Bazaar è il più grande tra questi, con migliaia di negozietti e bancarelle. Migliaia: non sto scherzando. All’interno ti ci puoi perdere. E, soprattutto, puoi contrattare a più non posso! Non sentirti in colpa: è nella loro cultura!
I grandi e i piccoli bazaar sono distribuiti maniacalmente per tutta la città, il profumo seducente inebria il mercato delle spezie, i salotti sono gremiti di tappeti variopinti, si vedono ovunque commercianti che srotolano pashmine ai turisti.
E i lampadari: quei famosi lampadari a mongolfiera di cui è impossibile non innamorarsi, fatti di mosaici e di frammenti di specchi, che brillano alla luce del sole, così perfetti che sembrano splendere dalla loro immane bellezza.
E poi il pellame: lo riconosci dall’odore pungente, di scarpe, borse, valige, souvenir, che invade le strade. Anche un duro cede agli acquisti!
6. Regalati un hammam originale turco.
Non puoi dire di essere stato ad Istanbul senza aver provato la sua tipicità in materia di benessere e relax: il bagno turco.
Dimentica i moderni ed occidentali centri benessere della tua città, immagina un ambiente ovattato, con lastre in pietra e piastrelle decorate, le cupole, i mosaici e le architetture arabeggianti che richiamano l’Impero Ottomano.
Regalati un hammam ad Istanbul, è un’esperienza unica che molto spesso costa pochissimo e comprende anche uno scrub corpo, un massaggio, la sauna e la sala con il vapore.
7. Assisti ad uno spettacolo tipico turco con i dervisci rotanti.
Lo spettacolo dei Dervisci Rotanti è una delle cose da vedere assolutamente ad Istanbul. E’ travolgente. E costa poco.
I dervisci sono una confraternita religiosa musulmana di carattere ascetico o mistico (sufi).
L’ordine dei Dervisci Rotanti o Mavleví fu fondato nel XIII secolo ed è quello più famoso in Turchia.
La cerimonia inizia con 15 minuti di musica tradizionale turca, suonata da una delle migliori orchestre locali.
Seguono 45 minuti di Semà, ovvero una danza avvolta da un’atmosfera mistica, grazie alla spettacolare illuminazione e alla musica sufi. Durante la cerimonia, i Dervisci Rotanti realizzano un viaggio spirituale, nel quale l’anima umana ascende verso la perfezione.
Vale davvero la pena assistere ad uno di questi spettacoli tipici turchi.
8. Concediti una crociera sul Bosforo con eventuale cena e spettacolo.
Una crociera sul Bosforo ti consentirà di scoprire la magica Istanbul da un’altra prospettiva, conoscendo sia il volto europeo che il volto asiatico di questa terra di mezzo.
Le moschee, le cupole, i minareti, i castelli, i ponti, dal Bosforo si possono ammirare e fotografare ancor meglio. Ci sono due soluzioni per prenotare la vostra crociera.
La prima, più economica, è la crociera sul Bosforo che si realizza di mattina e dura due ore e mezza.
La seconda, che ha un prezzo un po’ più elevato ma comunque accessibilissimo, è la crociera sul Bosforo al tramonto con cena e spettacolo di danza del ventre, della durata di tre ore e mezza.
9. Esplora e perditi nei quartieri di Sultanamhet, Balat e Karakoy.
Istanbul alterna il degrado e la fatiscenza di alcuni quartieri, con palazzi ridotti a macerie, frammisto a vicoli dello stesso quartiere bellissimi, ricchi di palazzi con facciate colorate o comunque curate nei dettagli.
Sulthanamet ne è l’esempio eclatante: alterna eleganza a degrado, a pochi passi l’un dall’altro. E’ il quartiere adiacente alla Moschea Blu, vale la pena farci un giro e fotografare ogni angolino.
Balat è il quartiere ebraico, dove ci sono le famose casette colorate, molto belle da fotografare. Se sei in un gruppetto, opta per una guida in italiano del quartiere ebraico di Istanbul che ti spiegherà la storia e le sue curiosità.
Karakoy invece mi ha fatto letteralmente innamorare: si trova aldilà del ponte Galata ed è gremito di negozietti di artigianato, piccole botteghe, locali vintage e atmosfera trendy. Non dimenticarlo!
10. Mangia turco!
Non aver paura e sii temerario: la cucina turca non è poi così male!
E’ un miscuglio di sapori orientali e mediterranei: olio d’oliva e verdure si sposano con spezie a tratti dolci, a tratti pungenti.
Innanzitutto prova un buon kebab. Poi, il balik ekmek, ossia il panino con il pesce che ti consiglio di provare ad Eminonu. Assaggia le kofte, ossia le polpette di agnello speziate. Deliziati con i variborek, ossia pasta sfoglia ripiena con formaggi o carne, un lahmakun, una pizza con pomodoro, cipolla e agnello.
Se vuoi assaggiare i dolcetti turchi, fallo ma con calma: sono iper zuccherosi! Il dolce turco più famoso è il baklava, con noci e pistacchi e ricoperti di sciroppo o miele; anche il muhallebi, ossia il budino di farina di riso e acqua di fiori d’arancio.
Per una buona pausa pomeridiana prediligi l’assaggio del caffè turco chiamato kahve, o un the alla mela, in turco elma kay.
Buon viaggio ad Istanbul!
Liz
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