Cosa vedere a Norimberga in 2 o 3 giorni: itinerario, dove mangiare e dormire, escursioni da fare nei dintorni.

Norimberga per me non è stata una semplice visita ad una città: sono letteralmente entrata in un racconto. Ci ho messo piede una volta sola, ma mi è bastata per sentire addosso quella miscela particolare di fascino e profondità che qui si respira ovunque. Norimberga non ti travolge con effetti speciali, non fa la brillante a tutti i costi: ti prende piano, con i dettagli.

Con un’insegna antica che spunta su un vicolo, con l’odore di pane e spezie vicino al mercato, con il rumore dei passi sulle pietre del centro storico. È una città che ti invita a rallentare e ad alzare lo sguardo, perché la bellezza spesso non è scontata, è incastonata: in una finestra a graticcio, in un ponte sul fiume, in una torre che appare all’improvviso tra i tetti.

Quello che mi ha colpito più di tutto è stato il contrasto, e lo dico in senso buono. Nel giro di pochi minuti puoi passare dall’atmosfera medievale delle mura e del castello a luoghi che raccontano una pagina durissima del Novecento, e poi tornare a respirare leggerezza lungo l’acqua, tra riflessi e facciate da cartolina.

Norimberga non nasconde niente: ti mostra la sua parte più luminosa e anche quella più complessa, e proprio per questo rimane. È una città che sembra dirti “guardami bene”, non solo per fotografarmi, ma per capirmi. E quando ti ci muovi dentro, a piedi, ti accorgi che tutto è a misura d’uomo: non devi inseguire le cose, sono loro che si lasciano incontrare, una dopo l’altra, con naturalezza.

Se stai cercando cosa vedere a Norimberga, l’idea che voglio passarti è questa: vale la pena viverla come un percorso, non come una lista da spuntare. Perché qui l’esperienza non è fatta solo di monumenti, ma di passaggi: dalla piazza principale al castello, dalle chiese gotiche ai ponti sul Pegnitz, dai musei d’arte ai luoghi della memoria.

In questo articolo, quindi, ho strutturato le tappe principali in paragrafi dedicati, così puoi orientarti facilmente e costruire il tuo itinerario in base al tempo che hai. L’obiettivo è farti trovare tutto quello che serve per organizzare una visita completa, concreta e “sentita”, senza perdere i posti imperdibili e senza rinunciare a quell’atmosfera che, almeno per me, è stata la vera sorpresa di Norimberga.

Se hai poco tempo invece, ti consiglio di prendere parte ad un free tour guidato.

Buona lettura!

***Ciao, mi presento! Sono Liz, un’anima zen, una gipsy. Travel blogger e content creator dal 2016. Viaggio principalmente on the road e prediligo soggiorni wild e itinerari naturalistici. Viaggio con Marcello e i miei tre bimbi: India, Tiago e Ambra. Siamo Pugliesi, raccontiamo tanto le nostre radici e anche i viaggi all around. Puoi seguire le nostre avventure nel Mondo sul nostro profilo Instagram I VIAGGI DI LIZ!***

Cosa vedere a Norimberga in 2 o 3 giorni
Cosa vedere a Norimberga in 2 o 3 giorni

Hauptmarkt e il cuore del centro storico.

Hauptmarkt è il punto in cui Norimberga ti si presenta senza filtri: una piazza ampia, viva, centrale, che riesce a essere allo stesso tempo scenografica e quotidiana.

Io l’ho percepita subito come il “salotto” della città vecchia, il luogo dove ti viene naturale fermarti anche solo per capire in che direzione andare, perché da qui tutto sembra raggiungibile a piedi. La cosa bella è che non è una piazza che si attraversa e basta: invita a restare, ad ascoltare i rumori, a guardare le facciate che la incorniciano e a seguire con calma il ritmo del mercato. A seconda dell’ora cambia faccia: la mattina ha quell’energia concreta di chi compra davvero, più avanti nella giornata diventa un posto perfetto per una pausa, per fare due foto, o semplicemente per sedersi e osservare la città mentre scorre.

Da Hauptmarkt capisci anche la doppia anima di Norimberga: da un lato la tradizione, con quel senso di storia che si percepisce nelle architetture e nell’impostazione medievale del centro; dall’altro una vitalità moderna, fatta di persone che si incontrano, turisti che si orientano, locali che passano senza fretta. È uno dei luoghi migliori per iniziare un itinerario perché ti mette subito in connessione con le tappe più iconiche: basta girare lo sguardo per notare la Frauenkirche, e facendo pochi passi trovi la Schöner Brunnen. In pratica, è il punto in cui “inizia” davvero la visita, quello che ti dà la prima impressione forte e ti fa venire voglia di esplorare tutto il resto del centro storico, vicolo dopo vicolo.

A partire da fine Novembre sino al 24 Dicembre la piazza pullula di lucine e di bancarelle rosse e bianche che danno vita ai Mercatini di Natale più antichi d’Europa.

Frauenkirche e l’orologio del Männleinlaufen.

A me ha colpito subito per la facciata elegante, ordinata, quasi “gentile” rispetto ad altre chiese gotiche più severe: sembra fatta apposta per dialogare con la piazza, come se fosse parte del suo ritmo quotidiano. È una tappa perfetta perché non richiede grandi deviazioni e, allo stesso tempo, aggiunge immediatamente spessore alla visita: ti ricorda che Norimberga è stata una città importante, ricca, con un’identità forte anche dal punto di vista religioso e civico.

Il dettaglio che rende la Frauenkirche così famosa è il suo orologio animato, il Männleinlaufen, e ti assicuro che non è una di quelle “cose da turisti” che poi deludono. C’è qualcosa di ipnotico nel fermarsi insieme ad altre persone ad aspettare che le figure si muovano, come se per qualche istante la piazza si mettesse d’accordo per guardare nella stessa direzione. È un gesto semplice, quasi infantile, ma proprio per questo funziona: ti fa entrare in sintonia con la città, ti fa sentire che stai vivendo un momento tradizionale, ripetuto nel tempo, che appartiene a Norimberga. Io ho apprezzato anche il contrasto: intorno hai la vita del mercato, le persone che passano, il rumore di fondo della città, e poi all’improvviso l’attenzione si concentra su quel piccolo teatro di figure che racconta una storia con la precisione di un meccanismo antico.

Se hai tempo, vale la pena entrare anche solo per un attimo: l’interno non è “sfarzoso” come quello di altre chiese, ma ha un’atmosfera raccolta che ti permette di staccare dal movimento della piazza. È una pausa breve ma significativa, e aiuta a dare continuità al tuo itinerario tra le cose da vedere a Norimberga: dalla piazza al castello, passando per questi punti che sembrano piccoli, ma in realtà sono quelli che costruiscono la memoria del viaggio.

Cosa vedere a Norimberga in 2 o 3 giorni
Cosa vedere a Norimberga in 2 o 3 giorni

Schöner Brunnen, la Fontana Bella e il piccolo rito del desiderio.

La Schöner Brunnen, che tutti chiamano anche “Fontana Bella”, è uno di quei luoghi che rischi di liquidare in due minuti se non ti avvicini davvero. Da lontano la vedi come una sorta di guglia decorata, elegante e slanciata, incastrata tra gli edifici del centro storico; poi, appena ti avvicini, capisci perché è considerata una delle cose da vedere a Norimberga più rappresentative.

È un tripudio gotico di dettagli: figure, simboli, piccoli elementi che sembrano voler raccontare cento storie diverse nello stesso momento. Io mi sono ritrovata a girarle intorno con calma, quasi senza accorgermene, perché più guardi e più ti rendi conto che non è una “semplice fontana”, ma un oggetto urbano pensato per stupire e per comunicare prestigio.

Quello che mi piace della Schöner Brunnen è proprio questo: ti fa sentire la Norimberga ricca e ambiziosa di un tempo, quella che voleva mostrare al mondo la propria importanza anche attraverso l’arte “di strada”, in mezzo alla vita quotidiana. E infatti la posizione è perfetta: sei a due passi da Hauptmarkt, in pieno cuore della città vecchia, con persone che passano, si fermano, scattano foto, ma anche con quel senso di normalità che rende tutto più autentico. Non è un monumento isolato in un parco, è un pezzo di storia messo lì, tra le case, come se fosse sempre stato parte del respiro della città.

Poi c’è il dettaglio che rende la visita ancora più “personale”: l’anello dorato sulla grata che la circonda. È uno di quei piccoli riti da viaggio che mi piacciono perché non sono obbligatori, non sono costruiti, ma sono diventati tradizione. La gente lo cerca, lo tocca, lo fa girare ed esprime un desiderio.

Kaiserburg, il Castello Imperiale di Norimberga.

Il Kaiserburg, il Castello Imperiale, è uno di quei luoghi che a Norimberga non puoi ignorare: anche se non lo stai cercando, lui è lì, sopra la città, e prima o poi ti ritrovi a seguirlo con lo sguardo fino a decidere di salire.

Per me è stata una di quelle tappe in cui l’esperienza comincia ancora prima di arrivare, perché la salita è parte integrante della visita. Dal centro storico inizi a infilarti in strade che cambiano pendenza, attraversi scorci medievali, senti l’aria farsi un filo più fresca e ti accorgi che, man mano che guadagni quota, anche il rumore della città sotto si abbassa. È come se Norimberga ti accompagnasse lentamente verso il suo punto più simbolico.

Quando arrivi al complesso del castello, la prima cosa che ti colpisce è la sensazione di solidità: pietra, mura, torri, cortili che sembrano costruiti per durare. E in effetti qui non stai guardando solo un “bel castello”, ma un luogo che ha rappresentato potere, prestigio e controllo in epoca imperiale.

Il Kaiserburg è legato alla storia del Sacro Romano Impero e, anche se non entri subito in ogni sala o in ogni area visitabile, camminare tra gli spazi esterni e lungo le mura ti fa percepire fisicamente la funzione del posto. Io l’ho vissuto come un percorso: mi sono mosso senza fretta tra punti panoramici e passaggi, lasciando che fossero le altezze e le prospettive a raccontarmi perché questo castello sta proprio qui.

Il vero regalo del Kaiserburg, però, è la vista. Da lassù Norimberga si svela con un ordine sorprendente: i tetti rossi del centro storico sembrano quasi un tessuto continuo, interrotto qua e là da torri e campanili, mentre il fiume Pegnitz disegna un taglio leggero tra le case. È il punto migliore per capire come è fatta la città e, soprattutto, per orientarti: dopo aver guardato dall’alto, camminare sotto ha un altro senso, perché riconosci i luoghi, capisci le distanze, ti viene naturale costruire mentalmente il tuo itinerario.

Dentro il complesso ci sono diverse parti che puoi scegliere di approfondire in base al tempo e all’interesse: alcune aree raccontano la vita e la struttura del castello, altre sono più legate al valore storico. Ma, anche volendo restare sul semplice, io consiglio almeno di goderti il cammino sulle mura e i punti di osservazione: è qui che Norimberga diventa davvero memorabile, perché non è solo bella, è coerente. E poi c’è un aspetto che ho apprezzato molto: nonostante sia una delle attrazioni più famose, il Kaiserburg riesce a mantenere quel tono “serio” e autentico, non sembra un parco a tema. Ti fa sentire ospite in un luogo che ha attraversato i secoli, e quando ridiscendi verso il centro storico ti porti dietro la sensazione di aver visto Norimberga dalla prospettiva giusta, quella che la mette in relazione con la sua storia.

Cosa vedere a Norimberga in 2 o 3 giorni
Cosa vedere a Norimberga in 2 o 3 giorni

Le mura medievali e le torri: Norimberga come una fortezza.

Una delle cose che mi ha fatto capire davvero Norimberga è stato accorgermi di quanto la città antica sia ancora “contenuta” dentro un abbraccio di pietra. Le mura medievali non sono un dettaglio secondario o un frammento isolato: sono una presenza concreta, lunga, visibile in più punti, e danno al centro storico quella sensazione di compattezza che lo rende così piacevole da esplorare a piedi.

Camminare vicino alle mura cambia la percezione della città: non sei solo tra strade e piazze, sei dentro una struttura storica pensata per proteggere, delimitare, controllare accessi e movimenti. E questa cosa, anche se oggi è ovviamente “pacifica”, la senti addosso come un racconto in sottofondo.

Io ho apprezzato molto l’idea di dedicare un momento a seguire il perimetro, anche solo per tratti, perché le mura regalano scorci diversi rispetto al classico giro tra Hauptmarkt e il castello. Qui la Norimberga da cartolina lascia spazio a una Norimberga più ruvida e affascinante: bastioni, camminamenti, angoli in ombra, passaggi che sembrano rimasti identici per secoli. Non è il tipo di visita in cui “fai una foto e via”, è più una passeggiata lenta, quasi meditativa, in cui ti godi la città senza folla e senza vetrine, ascoltando solo il rumore dei passi e il cambio di prospettiva a ogni curva.

Le torri, poi, sono la parte che rende tutto più scenografico. Spuntano all’improvviso, segnano le porte d’accesso, punteggiano il profilo del centro storico e ti ricordano che Norimberga, nel passato, era una città importante e doveva dimostrarlo anche con le sue difese. La cosa bella è che lungo questo percorso trovi continuamente punti in cui fermarti e guardare: da un lato il dentro, con i tetti e i campanili, dall’altro il fuori, che ti fa percepire come la città si sia espansa nel tempo. È un modo molto “fisico” di leggere la storia, perché non la stai studiando su un pannello, la stai attraversando.

Il quartiere sul Pegnitz: ponti, riflessi e l’anima più romantica.

Se c’è un momento in cui Norimberga mi è sembrata davvero “leggera”, è stato quando mi sono avvicinato al fiume Pegnitz. Dopo le pietre imponenti del castello e il carattere severo delle mura, qui la città cambia ritmo senza perdere identità: l’acqua addolcisce tutto, rende i suoni più morbidi e trasforma il centro storico in una sequenza di scorci che ti viene naturale contemplare.

Questa zona è perfetta quando vuoi vivere Norimberga senza l’ansia di “fare”, perché qui la bellezza è distribuita in modo continuo. I ponti si susseguono, le case si avvicinano all’acqua, i dettagli architettonici si specchiano e cambiano in base alla luce. In certi punti l’atmosfera diventa quasi cinematografica: l’insieme di legno, pietra e facciate storiche crea quella sensazione di città del Nord Europa che ti aspetti, ma che non sempre trovi così intatta. Io ho notato che il Pegnitz ha un potere particolare: collega le cose senza forzarle, ti guida verso angoli famosi e, allo stesso tempo, ti offre deviazioni spontanee in stradine laterali dove improvvisamente non c’è quasi nessuno.

Henkersteg e Weinstadel: gli angoli più fotografati (e meritati).

Arrivare in zona Henkersteg è uno di quei momenti in cui capisci perché Norimberga sia così amata anche da chi cerca una città “da passeggiare”. Il ponte del boia ha un nome che incuriosisce e un fascino immediato: struttura in legno, linee semplici, un’aria un po’ sospesa tra fiaba e storia. Io ci sono arrivata quasi per caso, seguendo il fiume, e mi sono ritrovata a rallentare automaticamente, come se quel passaggio chiedesse rispetto. La cosa bella è che qui la città sembra concentrarsi in un’immagine perfetta: acqua sotto, riflessi, tetti e facciate che incorniciano il tutto senza sembrare forzati.

Poco vicino c’è il Weinstadel, quell’edificio lungo e scenografico che appare in tantissime foto e che dal vivo ha ancora più carattere. Non è solo “carino”: ha presenza, racconta un’epoca, e ti fa venire voglia di restare qualche minuto a guardarlo da diverse angolazioni perché cambia tantissimo a seconda della luce. In questa zona mi è piaciuto anche il lato più quotidiano: nonostante sia molto visitata, non dà l’idea di essere un set. La gente passa, si ferma, ride, ma poi si disperde e ti lascia spazio.

Cosa vedere a Norimberga in 2 o 3 giorni
Cosa vedere a Norimberga in 2 o 3 giorni

Chiesa di San Lorenzo: il gotico che lascia il segno.

Da fuori la sua facciata è imponente, con quel gotico che sembra disegnato per farti sentire piccolo e, allo stesso tempo, protetto. Ma è entrando che ho sentito davvero la forza del luogo: l’interno ha un respiro ampio, verticale, e la luce cambia continuamente, come se la chiesa avesse un ritmo tutto suo.

Quello che mi piace consigliare, quando si parla di cosa vedere a Norimberga, è di non viverla come una “tappa veloce”. Anche solo dieci minuti, ma fatti con calma, fanno la differenza. Io mi sono fermato a osservare dettagli che di solito in viaggio mi perdo: le vetrate, le sculture, l’insieme delle proporzioni. È una chiesa che ti riporta al centro di te stesso, ti fa rallentare, e in una città così piena di stimoli è un regalo. Uscendo, poi, ti ritrovi di nuovo nel flusso della città e hai quella sensazione piacevole di aver alternato movimento e quiete, visita e ascolto.

Chiesa di San Sebaldo: la Norimberga più antica e identitaria.

La Sebalduskirche ha un’energia diversa rispetto a San Lorenzo: meno “monumentale” nell’impatto immediato, ma più radicata, quasi più intima. È legata a San Sebaldo, patrono della città, e questo la rende un punto importantissimo per capire il lato identitario di Norimberga. Quando ci entri, senti che non è solo un edificio storico: è un luogo che ha accompagnato generazioni, che ha visto la città crescere, cambiare, ricostruirsi. Io l’ho vissuta come una tappa che completa il quadro, perché ti porta in una Norimberga più antica e più “cittadina” nel senso profondo del termine.

Anche qui, come spesso succede a Norimberga, i dettagli contano. Mi è piaciuta l’atmosfera più raccolta, quel modo in cui la luce entra e rende tutto meno teatrale e più reale. È una visita che consiglio soprattutto a chi non vuole fermarsi alle icone più fotografate, ma desidera capire la trama della città.

Germanisches Nationalmuseum: il museo da scegliere se ne vuoi uno solo.

Se ti piace l’idea di entrare in un museo, ma vuoi evitare visite dispersive o troppo “tecniche”, il Germanisches Nationalmuseum è una scelta che ha senso perché ti offre un panorama ampio e, allo stesso tempo, concreto. È grande, sì, ma non ti obbliga a fare tutto: puoi selezionare, seguire un periodo, lasciarti guidare dall’interesse. Io l’ho vissuto come un viaggio dentro la cultura dell’area germanica ed europea, con un’alternanza di opere d’arte, oggetti storici e testimonianze che rendono la visita dinamica.

Dopo aver camminato tra castello, chiese e vicoli medievali, entrare qui ti aiuta a collegare le sensazioni a una narrazione più ampia: capisci meglio il periodo, l’estetica, la mentalità di un’epoca. E poi è un’ottima alternativa quando il tempo non è dei migliori o quando vuoi spezzare la giornata con qualcosa di più “interno”, senza perdere qualità.

Casa di Albrecht Dürer: sulle tracce dell’artista simbolo di Norimberga.

A Norimberga il nome di Albrecht Dürer non è un dettaglio: è quasi un filo invisibile che passa attraverso la città. Visitare la sua casa è un modo molto diretto per entrare nella Norimberga rinascimentale, quella colta, commerciale, piena di scambi e idee. Io ho trovato affascinante soprattutto il fatto che non si tratta solo di “guardare cose”, ma di percepire un contesto: come viveva un artista, che tipo di città lo circondava, quanto fosse importante Norimberga come centro culturale nel suo tempo.

La casa-museo, proprio perché è legata a una figura così iconica, funziona benissimo anche per chi non è un grande appassionato d’arte: ti fa capire perché Dürer sia diventato simbolo e perché Norimberga lo celebri così tanto. Nel mio viaggio è stata una di quelle tappe che danno colore all’itinerario, perché dopo tante architetture e tante piazze, entrare in una dimensione più “umana” cambia prospettiva.

Documentationszentrum e area dei raduni: la memoria del Novecento.

Ci sono città che preferiscono lasciare le pagine difficili in silenzio. Norimberga, invece, sceglie di affrontarle, e per me questo è uno dei motivi per cui resta impressa. Il Dokumentationszentrum Reichsparteitagsgelände e l’area dei raduni sono una tappa impegnativa, lo dico chiaramente, ma anche una delle più significative se vuoi capire la città oltre l’estetica. Qui non si viene per “piacere”, si viene per comprendere: le strutture enormi, gli spazi pensati per la propaganda di massa, la scala quasi disumana di certi luoghi ti fanno percepire con forza cosa possa diventare un’idea quando si trasforma in macchina di potere.

Io ho apprezzato l’impostazione perché non è sensazionalistica: è informativa, riflessiva, costruita per contestualizzare. Anche solo camminare nelle aree esterne ti dà una misura della storia che ha attraversato Norimberga nel Novecento.

Memorium Nürnberger Prozesse: i Processi di Norimberga e la giustizia internazionale.

Il Memorium dedicato ai Processi di Norimberga è un’altra tappa che cambia il modo in cui leggi la città. Qui non si parla solo di ciò che è successo, ma di ciò che è stato costruito dopo: un’idea di giustizia internazionale, un tentativo concreto di dare un linguaggio legale all’orrore, di trasformare la fine della guerra in un nuovo inizio, almeno sul piano del diritto. Trovarsi in un luogo legato a tutto questo ha un impatto particolare, perché ti rende la storia reale e vicina. Non è più un capitolo distante: è uno spazio fisico, con una memoria precisa.

Io lo consiglio soprattutto a chi ama viaggiare con curiosità, a chi non cerca solo il “bello” ma anche il “significativo”.

Cosa e dove mangiare a Norimberga?

Mangiare a Norimberga, almeno per me, è stato un modo immediato per sentirmi dentro la città. La cucina qui è concreta, generosa, senza troppi giri di parole: ti arriva nel piatto e ti scalda, soprattutto se viaggi nei mesi freddi.

La prima cosa da provare sono le Nürnberger Rostbratwürste, le salsicce tipiche piccole e speziate che rappresentano una specie di firma gastronomica locale. Mi è piaciuto il fatto che siano semplici, ma riconoscibili, e che spesso vengano servite con crauti o insalata di patate, cioè con quei contorni che ti fanno capire subito di essere in Franconia, non in una “Germania generica”. Se capiti nel periodo dei mercatini o comunque in inverno, il Glühwein è quasi automatico: non è solo una bevanda, è un pezzo di atmosfera, un modo per prendersi una pausa mentre la città si accende di luci.

Se invece vuoi un posto preciso da segnarti, io consiglio l’Oberkrainer Restaurant: è una tappa perfetta quando hai fame vera e vuoi un pasto saporito, senza formalità e senza la sensazione di stare in un locale “costruito” per turisti. È il tipo di posto in cui ti siedi, ordini, ti rilassi e ti godi la serata, con quella soddisfazione semplice che spesso è la parte migliore del viaggio. E ti godi la finestra su Hauptmarkt.

Cosa vedere a Norimberga in 2 o 3 giorni
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Dove dormire a Norimberga: a&o Hostel, anche con camere private.

Per dormire a Norimberga con un buon equilibrio tra prezzo e comodità, l’a&o Hostel Hauptbanhof è una soluzione che consiglio volentieri perché è pratico e funziona bene come base per muoversi.

La cosa che secondo me lo rende interessante è che non è solo un ostello nel senso “classico”: oltre ai dormitori, ha anche camere private, quindi si adatta a chi viaggia in coppia, con amici o in famiglia e vuole più privacy senza necessariamente salire troppo di budget.

Io l’ho trovato comodo anche come impostazione generale: spazi organizzati, un’area bimbi, musica dal vivo, un’area relax con calciobalilla e biliardino, il deposito bagagli, un’atmosfera informale, e quella praticità tipica di strutture pensate per viaggiatori. Ad esempio, noi dormivamo in una camera familiare, e per il nostro tipo di viaggio è stata una scelta perfetta: privacy, semplicità e un appoggio solido per girare la città tutto il giorno e poi rientrare la sera.

Inoltre era a cinque minuti dalla stazione e a dieci minuti dal centro.

Cosa vedere a Norimberga in 2 o 3 giorni
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Cosa vedere nei dintorni di Norimberga?

Se hai un giorno in più, ti consiglio di prendere un treno e di esplorare alcuni paesi della Baviera davvero molto interessanti. Ad esempio, avendo già visitato Monaco di Baviera, noi abbiamo optato per Bamberga e Forchheim nella stessa giornata. Ecco cosa vedere vicino Norimberga:

  • Bamberga (Bamberg): ideale per una gita in giornata se vuoi un centro storico davvero suggestivo, con scorci lungo l’acqua, palazzi storici e un’atmosfera tranquilla ma piena di carattere. È una di quelle città che si girano benissimo a piedi, perdendosi tra vicoli e ponticelli.
  • Forchheim: perfetta se ti piacciono le tappe “local”, meno turistiche ma autentiche. È famosa per le cantine/giardini della birra scavati nella collina (una tradizione tipica della Franconia) e per il suo spirito conviviale, soprattutto nei periodi di festa.
  • Monaco di Baviera (München): scelta top se vuoi cambiare completamente scala: grande città, architetture iconiche, musei importanti e quartieri vivaci. È una gita che riempie facilmente tutta la giornata (o anche di più) tra piazze centrali, birrerie storiche e parchi enormi.
  • Rothenburg ob der Tauber: la meta “da fiaba” per eccellenza: mura medievali, case a graticcio, stradine perfette per foto e un centro storico che sembra rimasto fermo nel tempo. Se cerchi atmosfera romantica e scenari da cartolina, è quella giusta.

Buon viaggio!

Liz

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Autore

Liz, cuore zingaro, anima zen. Travel content creator, web writer, SMM. Vagabondo nel Mondo, racconto luoghi e itinerari, ma racconto anche le mie radici, la mia Puglia, che amo. Viaggio con il mio compagno Marcello ed i nostri piccoli India, Tiago e Ambra, i nostri figli. Credo fortemente che il viaggio e la natura siano per loro la migliore scuola senza mura in assoluto. Siamo wild & eco-friendly!

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